Staremo con chi tutela il Demanio marittimo, ma in questa campagna elettorale non ne parla nessuno: il Coordinamento Nazionale Mare Libero ricorda di aver “posto da tempo alla classe politica il tema, da lustri trascurato, della difesa e tutela del “demanio marittimo” e degli aspetti ad esso connessi”.
Che vengono così riepilogati:
a) diritto di tutti accedere liberamente e gratuitamente alla battigia;
b) equilibrio tra spiagge in concessione e spiagge libere-attrezzate nei singoli comuni costieri;
c) ecosostenibilità ambientale che deve obbligatoriamente guidare ogni intervento che venga realizzato sulle aree demaniali marittime, sia dai privati concessionari che dalle pubbliche istituzioni preposte in materia;
d) coinvolgimento delle associazioni portatrici di interessi diffusi e/o collettivi ambientalistici-demaniali nei procedimenti di elaborazione programmatoria e/o decisionale a tutti i livelli istituzionali;
e) danno erariale di cui è responsabile lo Stato nel non richiedere ai concessionari canoni equi e proporzionali agli ingenti guadagni (report Corte dei Conti) di cui essi beneficiano utilizzando un bene di tutti, a detrimento dei numerosi servizi a tutela e a favore del cittadino (in primis quello del salvamento) che il pubblico invece potrebbe erogare con i maggiori introiti derivanti da canoni non irrisori;
f) recepimento del diritto euro-unitario e di quanto sentenziato dalla elaborazione giurisprudenziale, costituzionale, amministrativa, ordinaria ed unionale, in materia di concessioni demaniali marittime a scopo turistico ricreativo;
g) definizione di una quota del canone annuo concessorio da riservare all’ente concedente e da destinare a interventi di difesa delle coste e delle sponde e del relativo capitale naturale e di miglioramento della fruibilità delle aree demaniali libere.
“Tutti noi esponenti del CO.NA.MA.L. – scrive il direttivo – abbiamo una storia, un DNA politico che però mai ci ha impedito di rivolgerci alle componenti istituzionali e politiche, anche a noi vicine, con un linguaggio critico quando ne abbiamo percepito la lontananza alla difesa dei diritti dei cittadini, e di apprezzamento quando ne abbiamo visto, invece, la vicinanza e la tutela. Notiamo che in questo inizio di campagna elettorale nessuno parla di programmi, di temi, di diritti e di doveri civici, ma solo di “alleanze, di collegi da riservare ai soliti noti della politica, di posti e di numeri”. Questo modo di concepire, di utilizzare le istituzioni per meri interessi privati e non per finalità pubbliche non ci appartiene adesso e non ci apparterrà il 25 settembre prossimo”.
“Se un programma politico perseguirà (ancora meglio se accoglierà) i temi che da anni sono nella nostra agenda ci sentiremo in dovere di fornire il nostro contributo, previa verifica concreta, diretta e pubblica della condivisione degli obiettivi (non siamo quelli del “voto utile” a prescindere). Se non riscontreremo tali convergenze e/o propositi nelle varie componenti politiche continueremo le nostre modalità di azione sussidiarie con i cittadini e con l’associazionismo diffuso, lasciando alla politica la responsabilità di rendere conto agli elettori della propria inconsistenza ed inaffidabilità. Gli obiettivi uniscono, stimolano e aggregano, gli strumenti sono solo al servizio”, conclude il Direttivo del Coordinamento Nazionale Mare Libero.