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Consiglio Comunale Rimini, campo di Via Islanda: niente microaree ma case popolari

Ieri sera, giovedì 27 novembre si è svolto il consiglio comunale di Rimini “ABBANDONO PROGETTO MICROAREE” richiesto dai consiglieri di minoranza. Alla fine di un consiglio comunale molto dibattuto, si è concluso all’1.30 di notte, è stato approvato una mozione di maggioranza che abbandona il progetto delle microaree dove collocare le 5 famiglie Sinti rimaste nel campo di via Islanda.

Il Progetto era stato approvato dalla giunta Comunale il 29 maggio del 2018. Un progetto articolato, che in base ad una legge regionale, individuava varie modalità per la chiusura definitiva del “campo nomadi” di via Islanda. In particolare il progetto prevedeva:

  • Assegnazione alloggi di Emergenza Abitativa – Area Sociale per utenti residenti sul territorio comunale in carico ai servizi sociali; gli alloggi di Emergenza Abitativa – Area sociale vengono reperiti nell’ambito della Convenzione sottoscritta con Acer per gli alloggi non ERP.  A
  • Assegnazione di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica; i nuclei familiari residenti sono stati invitati a presentare la relativa domanda;
  • Erogazione contributo economico fino ad un massimo di 4.000,00 euro a nucleo familiare per il reperimento di una nuova soluzione abitativa;
  • Assegnazione di soluzioni abitative realizzate nelle Microaree di cui alla proposta di Programma per l’individuazione delle microaree (Allegato B del presente atto). L’amministrazione propone di realizzare integralmente n° 5 microaree pubbliche su terreni di proprietà comunale elencati nella tabella di seguito riportata.

Subito dopo la presentazione della delibera di giunta si è aperta la discussione sulla collocazione delle microaree nel territorio riminese. Le proposte avanzate dalla giunta comunale hanno trovato sempre l’opposizione dei cittadini delle zone interessate. Numerosi i comitati di protesta di cittadini sorti sul territorio comunale. Numerose anche le assemblee pubbliche con la presenza delle forze politiche di opposizione.

Inevitabile, dopo più di un tentativo di trovare una soluzione, l’abbandono del progetto microaree e la ricerca di altre soluzioni per chiudere definitivamente il campo di via Islanda.

Il Consiglio Comunale di ieri sera ha individuato altre soluzioni per la sistemazione di chi è rimasto in via Islanda che sono in tutto 45 nomadi: 5 famiglie Sinti con circa 20 componenti, 16 nomadi di etnia Rom. Le soluzioni prospettate:

  • Assegnazione alloggi di Emergenza Abitativa – Area Sociale per utenti residenti sul territorio comunale in carico ai servizi sociali
  • Soluzioni abitative in abitazioni reperite ad affitto convenzionato sul mercato immobiliare da parte di Acer

Soddisfatte le minoranze in consiglio comunale per la retromarcia da parte della giunta comunale ma all’attacco sulle graduatorie per le case popolari e sulle spese sostenute per le microaree.

Si chiude una brutta pagina politica su un argomento spinoso come quello dei nomadi. Ora si tratta di vedere con quali tempi e modalità si chiuderà effettivamente il campo di via Islanda.

Il consiglio comunale è commentato da Filippo Zilli, del gruppo “Vincere per Rimini”

“Dopo 4 anni anni di battaglie, interrogazioni, mozioni, conferenze, assemblee cittadine e proteste – l’amministrazione Gnassi ha abolito definitivamente il progetto MICROAREE NOMADI. 
Il comune di Rimini ogni anno, tramite i suoi sportelli sociali, si occupa di circa 10 mila cittadini in stato di difficoltà; mentre qui, per il caso Nomadi, per sole 46 persone di etnia sinta censite nel 2016 – oggi rimaste in 25, cioè solo 5 famiglie – ha creato un disastro amministrativo e sociale, alimentando rabbia e divisione tra i cittadini. 
Bene quindi, anche se tardiva, la decisione presa, cioè quella da noi sempre proposta:
– Subito le 5 famiglie in alloggi di emergenza abitativa, in attesa (con regolare iscrizione in graduatoria) di vedersi assegnati alloggi di Edilizia Residenziale Popolare con ACER.  
Ma la partita non è ancora finita. Dobbiamo dirlo chiaramente: il campo abusivo di via Islanda va smantellato e chiuso immediatamente
Rimini non è una città per chi non rispetta regole e leggi, è ora di chiudere questa vergognosa pagina che dura oramai da oltre 30 anni.”

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