Il Consiglio Comunale ha approvato il progetto di “Ricucitura paesaggistica, ambientale ed architettonica del Complesso della Galvanina”.
Un dibattito durante il quale sono intervenuti numerosi consiglieri comunali di maggioranza ed anche della minoranza. A parte la posizione critica dell’ex candidato a sindaco Marzio Pecci (che ha comunque espresso alla fine voto di astensione) anche da parte della minoranza vi sono state atteggiamenti positivi. A favore ha votato la maggioranza, astenuta la Lega. Voti favorevoli 19, 9 voti di astensione e nessun voto contrario. Da segnalare il voto favorevole del consigliere Gioenzo Renzi e di altri consiglieri di minoranza. Respinto un emendamento del consigliere Spina Carlo Rufo (17 voti contrari)sulla fruibilità pubblica dell’antica fonte della Galvanina oltre gli orari dell’attività dell’attività aziendale.
Si tratta di un progetto di riqualificazione importante per l’attività industriale della Galvanina e per la riqualificazione di tutta l’area che comprende anche le terme romane e le altre attività terziarie.
Nello specifico, il progetto presentato, che si qualifica come progetto unitario non a caso denominato di “Ricucitura paesaggistica, ambientale e architettonica del Complesso della Galvanina”, comprende la realizzazione di una serie di opere edilizie funzionali all’attività d’impresa, classificabili come interventi di ampliamento e di nuova costruzione, distribuiti su tre distinti sottoambiti, corrispondenti allo Stabilimento produttivo (che si occupa dell’imbottigliamento dell’acqua minerale captata dalle fonti), al parco e fabbricato delle Terme (dove si trova la fonte storica della Galvanina con il monumento cinquecentesco), al ristorante Pomodoro.
Il progetto unitario si pone l’obiettivo di rendere architettonicamente e paesaggisticamente coerenti tra loro queste aree, grazie ad alcuni interventi di riqualificazione ambientale e di valorizzazione del sistema degli spazi aperti, e, a livello strettamente compositivo, grazie alla scelta di un linguaggio architettonico diffuso e riconoscibile per i tre sotto-ambiti (caratterizzato da una continuità cromatica, morfologica e di materiali) in modo da attribuirgli una coerenza stilistica identitaria .
Gli interventi riguardano la riorganizzazione degli spazi esistenti per l’attività industriale ed un ampliamento previsto in 4.800 mq. Per l’attività terziarie (servizi, uffici e pubblici esercizi) l’ampliamento previsto è di 2310 mq.
Il progetto è stato curato dagli architetti Stefano Guidi e Matteo Zamagni con il coordinamento generale Ing. Fabio Agabiti