L’assessore di Santarcangelo Filippo Sacchetti, chiarisce la sua posizione sulle candidature a segretario del Pd. La nota stampa:
“Poiché il mio nome continua a comparire sui mezzi di informazione locali come possibile candidato all’elezione del segretario provinciale del Partito democratico, vorrei chiarire che non ci sarà nessuna mia candidatura alla guida del Pd della nostra provincia.
Purtroppo come sempre più spesso accade è sufficiente svolgere un’attività politica fatta di confronto e discussione, anche trasversale alle correnti interne, o all’esterno del proprio partito, oppure al di là del ponte che ci separa da territori distanti ma per niente diversi, per essere oggetto di giudizi o pre-giudizi.
Dico questo perché non è possibile non notare – come è accaduto in questi giorni – come le posizioni finiscano per irrigidirsi al solo pensiero che in un confronto congressuale possano presentarsi più candidati e più proposte politiche.
Non intendo cadere nella logica delle divisioni interne o di una polemica fine a sè stessa. Semplicemente, non mi interessa. Credo che prima dei nomi debbano venire le idee.
Vorrei portare avanti in questo viaggio l’idea per cui è necessario fare del PD un partito forte e più radicato sul territorio riminese. Dove la forza sta nella discussione democratica, aperta e partecipata, che sa coinvolgere le migliori competenze che ci sono in giro e che rivitalizza i circoli come fossero le nostre prime porte aperte sul mondo. Un partito protagonista nella misura in cui sa dare spazio alle idee più brillanti, a cha qualcosa in più da dire, a chi conosce i temi globali e sa come diventeranno locali.
Il tema centrale è il cambiamento dell’approccio alla politica, da cui non possiamo evitare di doverci confrontare. Se non si conquista la fiducia delle famiglie e delle imprese sulla base di proposte concrete, vere e coraggiose rischiamo seriamente di dare l’impressione di pensare solo a noi stessi e ai nostri problemi interni. Il confronto con le nostre comunità di riferimento deve essere costante e totalmente aperto. Su questo il partito non può essere titubante o chiudersi, il rischio sarebbe quello di perdere credibilità e il ruolo di guida nel processo di cambiamento. Dovremmo essere bravi a riconquistare fiducia soprattutto in quelle realtà locali oggi non più a guida Pd.
Parteciperò al congresso provinciale del Pd che si terrà in ottobre cercando di portare il mio contributo in maniera costruttiva. Cercando di farlo dal punto di vista di una generazione che si sta mettendo alla prova con un problema cruciale di questi tempi: la pesante messa in discussione della politica come strumento necessario a capire e migliorare le cose, governare le città perchè siano più belle e dalla qualità diffusa. Dobbiamo crederci e non arrenderci di fronte all’idea che abbandonare, distruggere, smettere di partecipare sia la soluzione vincente: qualcuno lo farà al nostro posto e avremmo solo perso un’occasione.