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Confindustria Romagna, ecco le luci e le ombre di Rimini

La delegazione riminese di Confindustria Romagna, presieduta da Simone Badioli (Aeffe), ha eletto due vicepresidenti, Giacomo Fabbri (Società Italiana Gas Liquidi) e Alberto Ioli (Saigi Scarl) e quattro consiglieri: Laura Fincato (Airiminum 2014), Rosella Giordano (Poste Italiane), Annunziato Matrà (Trenitalia – Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane), Roberto Patumi (Webit).

“La nuova governance di Confindustria Romagna, avviata con l’assemblea generale del 27 ottobre scorso, si sta completando – commentano Paolo Maggioli Presidente di Confindustria Romagna e Simone Badioli Presidente della delegazione rimineseOggi segniamo un ulteriore passo importante dopo le elezioni della delegazione di Ravenna e dei presidenti delle sezioni merceologiche”.

Tutti i neo-eletti della delegazione entrano a far parte del Consiglio generale dell’associazione e affiancheranno la presidenza della delegazione territoriale nella definizione delle linee strategiche e progettuali per la provincia di Rimini: “Con la fusione non si è persa la sensibilità ai temi d’interesse locale, la delegazione d’imprenditori riminesi sarà impegnata nel tenere i rapporti con le istituzioni locali e nel lavorare affinché siano valorizzate le eccellenze del territorio e risolte le problematiche che ne rallentano lo sviluppo nel quadro più ampio dell’area vasta Romagna”.

L’Assemblea elettiva di delegazione che si è tenuta martedì 21 febbraio, è stata l’occasione per fare il punto sulle tematiche territoriali di maggiore interesse. Eccole nel documento di Confindustria:

VISIONE A LUNGO TERMINE E RIDUZIONE DELLA BUROCRAZIA.
Per essere competitivi occorre essere attrattivi. I segnali postivi non mancano. La realtà riminese sta guardando lontano, oltre i confini provinciali e regionali. Si pensi al parco del Mare per il quale nel mese di febbraio dovrebbero iniziare le relazioni con i privati sulle 350 manifestazioni di interesse arrivate; all’idea di un turismo culturale con la ristrutturazione del Galli e del Fulgor con la nascita del museo dedicato a Fellini e la nuova immagine di Piazza Malatesta e Castel Sigismondo; agli interventi per il miglioramento della viabilità e del sistema fognario; al piano triennale dei lavori pubblici, alla programmazione delle opere per l’anno 2017 e il “pacchetto imprese”.
Ma i nodi da sciogliere restano. Ad esempio, il tema dello sviluppo delle aree industriali. Le aziende scelgono zone in cui l’insediamento è facilitato e non complicato. Sono varie le imprese che avrebbero la possibilità e la volontà di ampliarsi e fare crescere l’economia, ma che rinunciano per i tempi biblici della burocrazia. Nell’area di Rimini Nord, ad esempio, vari progetti concreti di ampliamento richiesti non si sono potuti concretizzare. È inaccettabile che la burocrazia sia ancora uno dei maggiori blocchi per lo sviluppo.
Il recente caso dello sportello dedicato all’edilizia, che ha costretto professionisti e cittadini a lunghe code dalle prime ore dell’alba, ne è un esempio. Viene certo apprezzato l’impegno messo in atto da parte dell’assessorato competente per risolvere la questione, ma resta la perplessità per il verificarsi di questi episodi. L’auspicio è che pubblico e privato operino con più sintonia per un obiettivo comune.

CREDITO
Le nostre imprese hanno bisogno di essere sostenute nei loro progetti, nelle loro idee e nella loro voglia di fare, per crescere innovandosi ed internazionalizzandosi. È indispensabile quindi potere contare su di un sistema del credito in buona salute.
A livello nazionale e regionale, il quadro del credito sta mostrando segnali di preoccupazione. Accanto ad istituti di credito che vanno bene, e ad altri che dopo la crisi si stanno riprendendo, come è noto, ci sono banche che sono ancora in grande sofferenza.
Ci auguriamo che l’intero sistema bancario possa finalmente riacquistare il ruolo che gli compete e in questo ambito, concentrandosi sull’area riminese, si auspica anche una schiarita per Banca Carim, che continua a essere l’istituto di riferimento del nostro territorio.

INFRASTRUTTURE
La Fiera di Rimini continua a essere protagonista come player del settore.
L’unione con la fiera di Vicenza dimostra che le fusioni strutturate possono essere vincenti. Il nostro territorio oggi può contare su un polo fieristico leader in Italia e in grado di competere anche in Europa. La possibilità della creazione di un sistema integrato del sistema fieristico regionale, apre nuove opportunità e candida Rimini come protagonista anche in questa partita. Una posizione che sarà consolidata dal piano per il raggiungimento di una prossima quotazione in borsa in cui gli imprenditori credono fortemente.
Ci auguriamo che il 2017 segni un’ulteriore crescita per l’aeroporto Fellini per il quale si auspica un aumento di voli e di passeggeri, in modo che possa interpretare appieno il ruolo attrattivo di carattere internazionale a cui il nostro territorio e la nostra economia oggi non possono più rinunciare. Dobbiamo puntare ad un sistema integrato tra aeroporto e territorio per generare tutte le sinergie possibili, non solo per il turismo, ma anche per la sua economia complessiva.

FORMAZIONE E GIOVANI
Dobbiamo incoraggiare i giovani e investire per la loro formazione e preparazione. L’alternanza scuola-lavoro introdotta dalla Buona Scuola diventa un’opportunità per tutti. Gli imprenditori riminesi ci credono da tempo e nel territorio è stata sviluppata una grande sinergia con gli istituti superiori. Il futuro deve essere costruito credendo nelle nuove forze, nelle nuove idee. A loro volta, scuole tecniche e licei hanno compreso il vantaggio di entrare nel mondo delle imprese e del lavoro prima di arrivare al diploma.
Senza dimenticare l’importanza del legame con l’università che la nostra associazione sostiene sin dalla sua nascita e con cui portiamo avanti un’importante attività di collaborazione con varie iniziative, come il progetto “Tesi in azienda” che permette ai laureandi di preparare la tesi con tirocini svolti direttamente nelle imprese riminesi. Molto importante anche il carattere internazionale del nostro ateneo con corsi frequentati da numerosi studenti stranieri che nei loro paesi di origine, possono diventare antenne preziose per lo sviluppo e la crescita delle nostre aziende.

(Da sinistra nella foto: Ioli, Giordano, Matrà, Badioli, Fabbri, Patumi, Fincato)

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