Nella giornata di ieri la Cassazione ha confermato quanto stabilito dalla Corte di Appello di Bologna: Guerlin Butungu è stato definitivamente condannato a 16 anni di carcere per gli stupri di Miramare perpetrati nei confronti di una turista polacca e una transessuale peruviana da un branco di quattro ragazzi di cui lui era l’unico maggiorenne. Il Comune, così come la Regione si era costituito parte civile. All’indomani della sentenza arriva dall’amministrazione comunale un plauso per quanto stabilito a Roma.
S“Con la pronuncia di ieri della Cassazione si chiude definitivamente una drammatica vicenda che nell’agosto del 2017 ha sconvolto la nostra comunità. A poco più di due anni dalle gravissime violenze consumate ai danni di tre persone, ieri la Suprema Corte ha rigettato il ricorso presentato dal principale responsabile, Guerlin Butungu, convalidando il verdetto di secondo grado e mettendo di fatto la parola fine su una vicenda che ha visto il Comune di Rimini dichiararsi parte civile in ogni fase del processo. Se niente potrà cancellare il dolore di quell’episodio così feroce, per le vittime e per la città, si può almeno essere soddisfatti della rapidità e dell’efficacia di tutto il sistema, dalle indagini degli inquirenti che hanno portato ad individuare in tempi strettissimi i responsabili, all’apparato giudiziario, che ci ha riconsegnato sempre in breve tempo, una condanna certa e solida. Era la risposta che l’intera comunità attendeva per poter tentare di lasciarsi alle spalle una pagina orribile, che non sarà dimenticata. Un ringraziamento sincero va quindi a tutti coloro, a partire dalla Procura e dalle forze dell’ordine, che a vario titolo hanno messo competenze e cuore per assicurare alla giustizia e gli autori di questa barbarie e che hanno garantito una pena certa per i responsabili“.
