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Concessioni demaniali: al Parlamento definire proroghe, canoni e valore degli investimenti

Basta demagogia, basta creare false illusioni: sulle concessioni balneari bisogna attenersi alle direttive europee. Ma anche niente allarmi prematuri: la legge delega ancora non è entrata in vigore ed è ancora presto per fasciarsi la testa prima che Bruxelles ce la rompa di nuovo. Ovvero: le proroghe, o “periodo transitorio” che dir si voglia, anche se nel passato sono state bocciate in sede europea, non è detto che lo siano anche questa volta, nella formulazione prevista dal disegno di legge. E sulla durata di quel periodo transitorio si andrà a trattare con l’Europa.

Sul riconoscimento degli investimenti effettuati dagli operatori, l’onorevole Pizzolante ha anche voluto rispondere a un articolo di Roberto Biagini su Chiamamicitta.it: “Quell’ex-assessore che fa il fenomeno su Chiamamicitta.it sbaglia, la sentenza del Tar della Lombardia riguarda solo una questione locale e non c’entra con questa legge delega. Che per me è una buona legge e il confronto in parlamento potrà migliorarla”.

Questi, in estrema sintesi, i concetti che hanno voluto ribadire gli intervenuti oggi all’hotel Savoia di Rimini per presentare quella che nelle intenzioni dovrebbe essere la soluzione per l’annosissima questione delle concessioni demaniali sulle spiagge.

Lo ha detto il ministro degli Affari regionali, Enrico Costa, lo hanno ripetuto gli onorevoli Pizzolante e Arlotti, l’assessore regionale Corsini, il sindaco di Rimini Andrea Gnassi.

Enrico Costa, ministro degli Affari regionali

Enrico Costa, ministro degli Affari regionali

Il ministro Costa, tanto per ricordare la complessità della vicenda, ha voluto elencare quanti ministeri vi siano a vario titolo coinvolti: oltre al suo,  “Beni culturali, Ambiente, Trasporti, Economia, Sviluppo economico, Semplificazione e Pubblica Amministrazione”. Rivendicando a sé il merito di aver almeno preso l’iniziativa in una materia “che era di tutti e di nessuno”.

L’onorevole Tiziano Arlotti (Pd), crede la formula della legge delega sia la migliore, in modo da poter coinvolgere tutti i soggetti interessati. “Le due proroghe chieste in precedenza dall’Italia – ha ricordato – sono state bocciate, ma ora siamo fiduciosi di aver imboccato il percorso istituzionale corretto. Ora contiamo di poterne discutere presto in Parlamento”.  

Quando? Qualcuno spera di chiudere entro maggio, ma di questi tempi, con le tante fibrillazioni politiche in atto, è più difficile che mai fare previsioni. Poi entro sei mesi dovranno essere emanati i decreti attuativi.

Però è proprio in parlamento che dovranno essere definiti i punti più spinosi, che una legge delega non può contenere. E cioè soprattutto: quanto potrà durare il “periodo transitorio” che verrà chiesto a Bruxelles; in che modo sarà calcolato il valore degli investimenti fin qui effettuati in una concessione, il cui riconoscimento è consentito dall’art.11 della sentenza europea dello scorso luglio; infine, a quanto ammonteranno i nuovi canoni demaniali.

Altri aspetti saranno di competenza delle Regioni, come ha spiegato l’assessore Andrea Corsini: “Una volta recepita dalle normative regionali, sarà nostra discrezionalità determinare la durata delle concessioni, quante concessioni potrà avere ogni singolo operatore, la classificazione della valenza turistica di ogni arenile”.

Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi ha rimarcato di aver posto l’esigenza di “prevedere forme di premialità per chi si impegna a investire in progetti di innovazione turistica”, con chiaro riferimento, per quanto riguarda Rimini, al Parco del Mare.

L’onorevole Sergio Pizzolante (Ncd), ha commentato anche le posizioni assunte fra gli altri da Forza Italia: “Quando ero responsabile del turismo nel Pdl – ha detto – non mi sono mai sognato di promettere deroghe alla Bolkenstein o proroghe delle concessioni senza nessun fondamento. C’è qualcuno che ha perso il contatto con la realtà”.

Qui il testo integrale del DDL Concessioni Turistiche Demaniali

Il primo commento è quello di Simone Battistoni, vicepresidente nazionale e presidente del S.I.B. Emilia Romagna (Confcommercio):

“Giudico assolutamente positivo l’impegno del ministro, ma ora bisogna al più presto completare l’iter e poi ‘riempire’ la legge di contenuti. Il Ministro se da una parte ha detto che non possiamo aspettarci un periodo transitorio di 30 o 40 anni dall’altra ha ribadito che non si può ‘tirare una riga su tutto quanto ha costruito la nostra categoria’. Il responsabile per gli Affari Regionali ha anche detto che se l’Europa non ci farà sconti, noi non faremo sconti all’Europa, perchè i criteri scritti nel testo sono tutti, assolutamente, difendibili”.

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