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Concessioni balneari, Più Europa Rimini: “Mente chi si sorprende della procedura d’infrazione”

“La dolce vita è finita!”, annuncia ironicamente William Ottaviano Coordinatore Più Europa Rimini. Si riferisce alla procedura d’infrazione aperta in sede europea contro l’Italia, Paese che non si rassegna a dare una disciplina delle concessioni balenari congrua alle norme comunitarie. E cioè bandendo periodicamente delle gare pubbliche per concedere dei beni pubblici che appartengono al demanio e quindi alla collettività, invece di prorogare all’infinito la durata delle concessioni in mano a dei privati.
Attacca Ottaviano: “‘Aperta, pubblica e basata su criteri non discriminatori, trasparenti e oggettivi’. Ecco come dovrebbe essere la procedura di assegnazione delle concessioni balneari secondo la lettera che la Commissione Europea ha inviato al Governo italiano. Chi si dice sorpreso dell’imminente procedura d’infrazione, mente o non ha idea di cosa parla, visto che questa è legata ad una condanna della Corte di Giustizia europea risalente al 2016”. 
“Degna di nota – rammenta – fu la proposta Arlotti-Pizzolante, poi bloccata dal Senato, che prevedeva una riforma organica delle proccedure di concessione con l’introduzione di un periodo di transizione entro il quale verificare e determinare i valori commerciali delle gestioni in atto e valutare altri parametri per la tutela delle attività e degli investimenti.  Noi di Più Europa Rimini denunciamo da sempre l’incompatibilità delle proroghe con le Direttive europee. Da sempre siamo schierati a favore della concorrenza. Siamo con i giovani riminesi che non hanno mai potuto partecipare a un bando di gara per poter sperare di gestire un chiringuito, un bar, un ristorantino sul mare o una spiaggia senza doversi scontrare con un mondo fossilizzato, bloccato da decenni. Da anni assistiamo all’immobilismo dell’offerta turistica in Riviera e denunciamo la mancanza di concorrenza e del conseguente potenziale dinamismo di proposte e investimenti”.
“Siamo stufi della retorica. Proprio in questi giorni abbiamo sottolineato quanto su diverse questioni “spinose”, a Rimini maggioranza e opposizione sono in linea. Ecco, questo ne è uno dei migliori esempi”, punta il dito Ottaviano.

“Infine, vogliamo ricordare un passaggio della lettera che il sindaco Gnassi ha rivolto alla cittadinanza relativamente al progetto del parco eolico. Lì definiva “padroni del mare” i privati che hanno avviato una regolare e interminabile procedura per l’ottenimento della concessione per il progetto. Noi oggi rispondiamo che i veri “padroni del mare” sono coloro che di fatto sono entrati “in possesso” delle spiagge, bene demaniale che tutti dovrebbero avere la possibilità di prendere in concessione”. conclude il Coordinatore Più Europa Rimini.

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