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Il Comune di Rimini vende azioni Hera per oltre 9 milioni: per fare cosa?

Il Comune di Rimini vende una parte di azioni Hera. E’ questo l’ordine del giorno della 5 Commissione consiliare convocata per il 18 aprile :”Vendita parziale, da parte di Rimini Holding, delle azioni di Hera S.p.A. ed atti conseguenti. Parere

Attualmente la quota di Rimini in Hera s.p.a ammonta a 24.085.208 azioni ordinarie (corrispondenti circa all’1,62% del capitale sociale). Le azioni di Hera, al pari di tutte le partecipazioni societarie del Comune di Rimini, sono detenute da Rimini Holding. 

Rimini Holding ha stipulato, con molti dei numerosissimi soci pubblici di Hera s.p.a., un “patto di sindacato” che, tra l’altro, al fine di garantire il controllo pubblico congiunto sulla società, vincola i soci sottoscrittori a non vendere, entro il 30/06/2018, più di un certo numero delle rispettive azioni (c.d. “azioni libere”) e li obbliga, nel caso di vendita, a  farlo solo previa autorizzazione del “comitato di sindacato”. Per il Comune di Rimini il limite massimo di azioni libere è 5.578.628. Di queste ne verrebbero vendute 3.700.000 per un incasso stimato di circa 9, 1 milioni di euro

Tale importo, sommato alle disponibilità liquide già possedute da Holding (circa 4 milioni), porterebbe la società a disporre di liquidità complessiva di circa 13.110.000,00 euro.

Dove sarebbero destinati tutti questi soldi?

  • per circa 2.110.000 euro a parziale anticipata estinzione (per circa 1/3) del mutuo del Monte dei Paschi della stessa Holding (che passerebbe dall’attuale importo di circa 6,3 milioni di euro a circa 4,2 milioni di euro)
  • per 11.000.000 euro al socio unico Comune di Rimini, sotto forma di “dividendo” (per €.500.000) e di distribuzione della “riserva sovrapprezzo azioni” (per €.10.500.000).

Con questa operazione di vendita delle azioni Hera il comune di Rimini, incasserà, nell’estate 2017, complessivamente 11 milioni di euro (a fronte dei 2 milioni o attualmente previsti nel “bilancio annuale di previsione 2017”).

L’amministrazione comunale avrà a disposizione, quindi, 9 milioni in più nel proprio piano degli investimenti.

Per fare cosa? Nella documentazione inviata ai consiglieri comunali non vi si accenna. Sicuramente la Giunta si è riservata di esporre i progetti in martedì prossimo in commissione o direttamente Consiglio Comunale, anche se qualche indiscrezione è trapelata. Scontato che parte delle risorse andranno al completamento delle opere in corso, dal piano fogne al teatro e  quelle in qualche misura legate al Parco del Mare. Ma il resto?

A quanto pare, una grossa fetta riguarderebbe l’impianto sportivo ipotizzato sulla SS di San Marino in località Gaiofana.

Circa due anni fa la giunta comunale procedette alla risoluzione della convenzione con il privato che doveva realizzare l’impianto “Si tratta di un epilogo inevitabile, che segue una serie di tentativi avviati per cercare di far sì che si potesse procedere almeno ad un’apertura parziale del centro – spiegava l’assessore allo Sport Gian Luca Brasini – Ma in considerazione del perdurante stato di crisi in cui versano alcune società private che compongono la Football Village e la manifesta inadempienza, non abbiamo potuto far altro che procedere con la risoluzione dell’accordo”. Nell’area in oggetto è in funzione anche un impianto fotovoltaico che produce un reddito considerevole.

Una seconda indiscrezione riguarderebbe la chiusura dell’arbitrato per il complesso Rimini Terme /ex colonia Novarese.  Era il 2014 quando il Comune di Rimini decise di “avviare il procedimento di arbitrato perché venga  accertato a carico di Coopsette  il lamentato inadempimento e riconosciuto al Comune di Rimini il risarcimento dei relativi danni”.“ Già nel 2016 veniva dato per certo un accordo bonario entro breve tempo . Stessa cosa ribadita pochi giorni fa dal sindaco Gnassi:”Siamo a buon punto – ha spiegato il sindaco – la struttura tornerà al Comune che potrà così metterla a disposizione per per altri progetti, mantenendo sempre l’indirizzo del benessere per il futuro dell’area”. C’è chi è interessato ma, ha proseguito il sindaco, “i privati cercano l’interlocuzione con il Comune”. Sarebbe ottimistico pensare che l’arbitrato possa prevedere un rientro del complesso nella disponibilità del Comune senza oneri a carico.

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