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Comune illustra riqualificazione Piazza Malatesta e le “mistificazioni di Verucchio Domani”

“L’intervento di riqualificazione di Piazza Malatesta non piove come un fulmine a ciel sereno sulla testa dei verucchiesi. Tutt’altro. E visto il percorso partecipato che lo ha preceduto è quantomeno singolare la mistificazione dell’ultima ora. A suon di strumentalizzazioni in certi casi inopportune”, commenta l’Amministrazione comunale di Verucchio.

“Ma andiamo con ordine. E’ addirittura a inizio, 2019 che tutto ha preso inizio, con l’apertura di un tavolo di confronto con gli esercenti del territorio, la Soprintendenza, Start Romagna (interessata per la presenza della fermata del trasporto pubblico) e la Polizia Locale coinvolta per la nuova regolamentazione delle soste”.

“Rispondendo a una sollecitazione dell’Associazione dei Borghi più Belli d’Italia di cui siamo parte già dal 2017 e agli auspici manifestati dai titolari delle attività economiche del capoluogo, si è ragionato fin da subito su una piazza da riorganizzarsi sulle due stagioni: pedonale d’estate, con un unico stallo per il carico e scarico, con cinque posti auto durante l’inverno per soste veloci a vantaggio degli spazi commerciali, del dispensario farmaceutico e delle Poste. Si è quindi iniziato a ragionare fin da subito di fioriere e sedute, in un primo momento pensando anche a dehors per le varie attività che l’amministrazione si era proposta di montare e smontare a sue spese e custodire d’inverno nel magazzino comunale così da sgravare gli esercenti da ulteriori spese” spiega la sindaca Stefania Sabba, ricordando come “già a marzo 2019 si tenne a tal proposito un sopralluogo dell’architetto Vincenzo Napoli della Soprintendenza delle Belle Arti”.

Inserita la riqualificazione nel programma elettorale della lista Impegno Civico per Verucchio con cui si ripresentò alle urne, la prima cittadina ha quindi ripreso in mano il percorso non appena insediatasi in municipio insieme alla nuova giunta per il suo secondo mandato. Nei primi giorni dell’ottobre 2019, il 10 per la precisione, venne convocato un secondo confronto con i commercianti locali per illustrare loro la strada intrapresa anche sulla base delle indicazioni della Soprintendenza, che pose molti dubbi e limitazioni sui dehors tanto da far poi propendere per quella che è diventata la soluzione attuale (sedute in pietra viva, fioriere e rastrelliere per le biciclette su entrambi i lati, con ampliamento degli spazi esterni a disposizione delle attività ed elementi leggeri semovibili davanti al bar così da ripristinare i posti auto o poter installare un palco in caso di eventi): confronto cui si presentarono però solamente due dei titolari convocati in municipio.

Qualche mese dopo, nel luglio 2020, contemporaneamente alla realizzazione del primo stralcio – l’aiuola floreale con seduta in pietra ai piedi del busto di Dante Alighieri – entrò in vigore l’ordinanza per l’istituzione del divieto di sosta e fermata su tutta la piazza nei mesi estivi e, in occasione di una riunione sull’organizzazione degli eventi, si tornarono a condividere con i commercianti la filosofia e le linee del progetto che nel frattempo stava completando il suo iter burocratico, venendo premiato dalla Provincia di Rimini e dalla Regione Emilia Romagna con un finanziamento da 170.000 euro nel bando della legge 41/1997 sui centri commerciali naturali cui il Comune ha aggiunto 30.000 euro di risorse proprie per un intervento complessivo in due stralci.

“Fin qui i fatti, documentati con comunicazioni ufficiali dell’amministrazione, risposte a più di un’interrogazione consiliare e verbali di una commissione tematica con i gruppi di minoranza – continua il Comune -. Sorprende quindi non poco questa mistificazione della realtà compiuta da Verucchio Domani in un post inviato agli organi di informazione sotto forma di comunicato stampa: il gruppo di minoranza, che ha fatto dell’accesso agli atti la sua prima attività amministrativa, si è persa così tanti passaggi? Non si è accorta che l’iter è stato portato faticosamente avanti anche in mezzo a quell’emergenza Covid che ha vietato per oltre un anno non solo ogni pubblica assemblea, ma gli stessi consigli comunali che per mesi abbiamo tenuto in remoto? Si arriva a strumentalizzare la peggiore e più tragica pandemia mondiale dell’ultimo secolo?”

“Ma se questo stupisce, fa invece sorridere l’improvvisa svolta “secessionista” di Verucchio Domani: “Quello che è del paese lo si discute e gestisce solo nel paese”. I ragionamenti di sistema? L’Area Vasta? La rete turistica? Gioielli come Rocca e Museo sono forse solo dei verucchiesi o patrimonio dell’umanità? La piazza di uno dei borghi più belli d’Italia che diventerà finalmente un “salotto” e non più solo una strada è solo dei verucchiesi o anche dei turisti o di chi a Verucchio ci passa magari per caso e proprio per questo vi si fermerà? Le associazioni di categoria – fra l’altro “convocate” dagli stessi commercianti dopo che come vuole l’iter di progetti come questo avevano comunque già espresso un loro parere formale – devono essere lasciate fuori dai ragionamenti verucchiesi?
Verucchio Domani farebbe forse bene a mettersi d’accordo con… se stessa: per mesi ha accusato questa amministrazione di essere finita fuori da certi tavoli provinciali e visto che ne è invece sempre più al centro adesso la invita a chiudersi fra le mura malatestiane. Diciamo che il gruppo è un po’ come la nuova Piazza Malatesta, cambia pelle e filosofia a seconda delle stagioni”.

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