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Comune di Rimini: “Antenna Iliad non sarà in via Baroni, concordiamo altra soluzione”

Niente antenna in via Baroni. La pietra tombale sull’impianto Iliad a Viserba traspare dalla nota che il Comune di Rimini ha inviato dopo la mattinata di proteste di cittadini,  finché la squadra incaricata di montare il palo ha avuto indicazioni di desistere.

L’amministrazione comunale ora fa sapere: “Preso atto della decisione della compagnia telefonica Iliad di non procedere con i lavori, regolarmente autorizzati perché conformi alle leggi vigenti da Comune di Rimini, Ausl, Arpae, e Soprintendenza, di installazione di un impianto radio mobile in un terreno privato in via Baroni, l’amministrazione comunale di Rimini ribadisce la propria disponibilità a confrontarsi con la stessa azienda per individuare una eventuale collocazione alternativa all’impianto autorizzato, tenendo conto delle sensibilità e dei rilievi espressi dai residenti nella zona”.

Dunque secondo Palazzo Garampi la regolarità dell’impianto resta indiscutibile. Ma dopo la rinuncia di Iliad si potrà procedere a concordare un’altra collocazione, che però questa volta vadano d’accordo con quello che vogliono i residenti.

Sulla vicenda, dopo Mario Erbetta, interviene anche un altro consigliere d’opposizione, Gioenzo Renzi di Fratelli d’Italia: “Ho partecipato questa mattina, come Consigliere Comunale, assieme alle centinaia di residenti, alla protesta contro l’installazione dell’antenna di telefonia mobile in via Baroni-Via Sacco Vanzetti, a Viserba.
Ricordo l’interrogazione del sottoscritto al Sindaco, nell’ultimo Consiglio Comunale del 30 Aprile scorso, appena erano partiti i lavori delle fondazioni e della base di cemento armato, su cui doveva essere installato l’antenna alta 30 metri: per conoscere la ragione dei pareri favorevoli espressi da ARPA e dal SUAP, chiedendo di valutare le osservazioni dei cittadini e sospendere l’installazione in corso.
Sono trascorsi ormai 15 giorni e non ho avuto ancora risposta dall’Amministrazione Comunale, nonostante la mia interrogazione fosse di estrema urgenza con risposta scritta entro 5 giorni, come previsto dal Regolamento del Consiglio Comunale”.

“Comunque, senza dubbio, la collocazione della nuova antenna doveva avvenire in una posizione lontana dalle abitazioni esistenti, come prevedono gli art. 16 (minimizzazione dell’impatto visivo) e l’art. 17 (minimizzazione dell’esposizione) del ”Regolamento Comunale per il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti di telefonia mobile e la minimizzazione dell’esposizione ai campi elettromagnetici”.
Invece, l’installazione della nuova antenna, alta 30 metri, è stata autorizzata, dall’Ufficio SUAP (Sportello Unico Attività Produttive) del Comune di Rimini, su un terreno privato, ubicata:
– a circa 10 metri dalle finestre e dai balconi di una palazzina con 16 app.ti e 40 residenti;
– nel mezzo di un centro residenziale, in un raggio di 70 metri le onde elettromagneti interessano 60 palazzine e circa 300 persone;
– in un raggio di 500 metri, sono comprese 100 palazzine e 500 residenti;
– con attorno all’antenna i parchi giochi per i bambini”.

Inoltre, la nuova antenna si troverebbe a 200 metri da un asilo nido, da una scuola materna e a 100 metri da un Centro Anziani”.

“E’ incredibile: la cartografia presentata per il rilascio dell’autorizzazione sembra antecedente all’anno 2000, in quanto non risulta l’Asilo Nido e la Scuola per l’Infanzia costruiti nel 2009 e nemmeno la Via Ceccaroni risalente a 5-6 anni.
Si suppone che l’Ufficio Tecnico del Comune di Rimini, non abbia fatto le necessarie verifiche della planimetria con l’esistente territorio abitato e urbanizzato, né sia stato compiuto un sopralluogo”, sostiene Renzi.

“Ancora, va considerata l’attuale esistenza di un’altra antenna per la telefonia mobile, alta 25 metri, nell’ambito di circa 200 metri, in via Pasi, le cui onde elettromagnetiche sommate a quella autorizzata in via Baroni supererebbero il limite di 6v/m in due edifici di via Beltramini”.

“L’Amministrazione Comunale ha assecondato più le logiche burocratiche, che la salvaguardia della salute dei cittadini e dell’impatto ambientale.  Per ora, quest’oggi, “l’antennone” è arrivato a Viserba, ma dinnanzi alla protesta dei residenti, ha fatto marcia indietro! Speriamo che l’Amministrazione Comunale, dopo tanta superficialità, recepisca le ragioni fondate dei cittadini”, conclude il consigliere di FdI.

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