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Colpo di scena al compleanno di Fellini: “Zampanò era di Riccione”

Con “La Strada” Federico Fellini conquistò il suo primo Premio Oscar nel 1957.

Il film racconta la storia di Zampanò, un rozzo saltimbanco che viaggia per l’Italia contadina esibendosi in straordinarie prove di forza muscolare. Gli è accanto la simpatica e dolcissima Gelsomina, impersonata da Giulietta Masina, che non riuscirà mai a placare il caratteraccio di Zampanò.

Anthony Quinn è Zampanò ne “La Strada” di Federico Fellini

Fra i primi a sospettare che il regista riminese abbia creato il personaggio di Zampanò prendendo spunto dalla storia del riccionese Glauco Balena (1888 – 1973) è il giornalista Edmo Vandi: “All’inizio del secolo scorso Glauco girava l’Italia con un carrozzone trainato da un cavallo. Teneva spettacoli di piazza spezzando a petto nudo catene che poi faceva controllare agli spettatori…”

“Glauco Balena, l’uomo più forte d’Italia” (coll. A. Balena)

Marco Travaglini  ha approfondito questa pista, pubblicando un articolo con una ricca documentazione fotografica, grazie anche alla collaborazione della famiglia Balena.

“Sicuramente – scrive Travaglini – Fellini era a conoscenza delle imprese di Glauco Balena, la cui famiglia possedeva un negozio all’ingrosso di legname e carbone nel Borgo San Giuliano”.

“Per irrobustirsi il giovane Balena non andava in palestra, ma tutti i giorni issava giganteschi sacchi sui carretti dei clienti, tanto che venne soprannominato il ‘fenomeno della forza muscolare’, e poco più che ventenne, divenne campione di lotta greco-romana (nella foto in apertura) e conquistò il record mondiale sollevando la bellezza di 132 chilogrammi”.

“Al contrario di Zampanò, Balena era un uomo dal carattere dolcissimo, profondamente innamorato della sua famiglia. Dotato di grande intelligenza, insieme ad un gruppo di medici aveva creato nel settembre 1928 L’Araldo della Salute, prima rivista d’igiene, alimentazione sana, e divulgazione dei principi curativi per la rigenerazione fisio-psichica dell’Uomo”.

Glauco Balena direttore de “L’Araldo della Salute” (coll. A. Balena)

L’articolo prosegue raccontando l’appoggio di Benito Mussolini alla rivista e alle idee di Balena. Contrastato dagli ambienti accademici, il riccionese strinse invece legami con i Futuristi e con lo stesso Filippo Tommaso Marinetti, fino a dar vita nel 1935 alla Federazione dei Gruppi Naturisti-Futuristi.

Con la guerra tutto finì in nulla, ma il pensiero di Balena sarebbe stato ripreso e studiato sempre a Riccione dall’81 in poi con il Centro Studi Gustav Jung.

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