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Ci ha lasciato Teo De Luigi, regista riminese

Quando arriva la notizia della morte di qualcuno, è sempre difficile scrivere. A maggior ragione se chi ci ha lasciato è un buon amico. Le parole non vengono, nemmeno a cercarle, tanto è il dispiacere e il dolore che si prova. Stiamo parlando di un riminese doc trasferito a Calice Ligure, Teo De Luigi che ci ha lasciato oggi. Vengono a mente i ricordi, le discussioni e anche le risate degli ultimi incontri, ma le parole no, quelle no e forse non può essere diversamente. Aveva 82 anni e si era ammalato subito dopo aver portato a termine la sua ultima avventura, il documentario sul centro educativo italo-svizzero,  presentato con successo nel maggio scorso al Fulgor, “Lo spazio che vive”. Un’avventura che sono orgoglioso di aver vissuto assieme a lui, dall’inizio alla fine tra confronti consigli e discussioni.

Una malattia che non lascia scampo ce lo ha portato via in pochi mesi.

Aveva cercato e trovato fortuna lontano dalla sua città, a Roma seguendo la sua passione per la televisione.

Teo De Luigi era un autore e regista. Classe 1939, nato a Rimini, attualmente viveva in Liguria. Ha lavorato per trent’anni nella tv pubblica italiana e prodotto in proprio documentari e reportage che hanno il loro filo conduttore nel tentativo di coniugare fatti, storie, racconti, nella società e nella Storia. Nel 1988 ha vinto il Premio Guidarello (Ravenna Cultura) per la sezione giornalismo radio televisivo con “Memorie d’amore” prodotto per Rai Tre. Ha realizzato: Doc “Voci” (1982) La realtà giovanile in un paese in trasformazione. Doc “Dipingere il silenzio”, la prima mostra di Wolfango Peretti Poggi (Rai Bologna (1986).

Tra il 1987 e il 1999 è stato collaboratore alle trasmissioni di maggior successo di Sergio Zavoli realizzate per Rai Uno: “Viaggio intorno all’uomo” (1987), “La notte della Repubblica” (1988/1990); “Viaggio intorno ai giovani” (1991); “Viaggio nel sud” (1992/1993); “Nostra padrona TV” (1994); “Credere non credere” (1995); “Viaggio nella Giustizia” (1996); “C’era una volta la Prima repubblica” (1997/1998); “Viaggio nel calcio” (1998/1999). Dal 1995 al 1999 ha realizzato per RAI UNO: “PTSD Piaga di guerra” e “Residui di guerra” (1995-1996) conseguenze della guerra nei Balcani; “Cittadella Cottolengo” volontariato credente e ateo nell’Istituto Torinese (1998), “Rito e Sangue” riti religiosi nel sud d’Italia, Nomination Ammy Award USA documentary (1999).

Dal 1999 al 2004 è stato direttore artistico di Stream e Sky, realizzando numerosi documentari per raccontare la società attraverso lo sport. Fra gli altri “L’Urlo del 68” e “Rapiti 1978” (2000-2005) il calcio attraverso la contestazione giovanile, il terrorismo e la dittatura argentina, narratori: A. Sofri – J. Velasco. “Valentino Rossi – 46 battiti al secondo” e “Padre e figlio campioni”; “Mermet come Maracanà” con Nico Orengo; “Il sogno della porta sul muro” ; “Viaggio nel mito – Fausto Coppi”; “Diario ai confini del calcio – Lampedusa”; “Eravamo gli Stecca” Boxe mondiale e olimpionico in Emilia-Romagna e “Accademia pugilistica” – Boxe in Sardegna.

Ha realizzato inoltre: “Duccio Galimberti – Il tempo dei testimoni” (2007 RAI TRE) prima medaglia d’oro civile per la Resistenza, prodotto dal Comune di Cuneo e L’istituto Storico per l’età Contemporanea; “Piacere, Ada Gobetti” (2009) ritratto di una pedagogista – partigiana, con la Fondazione “Piero Gobetti” di Torino e il sostegno della Compagnia di San Paolo della Regione Piemonte; “Paraloup, l’eco della memoria” (2011) Rinascita del primo villaggio partigiano. Produzione Fondazione Nuto Revelli di Cuneo; “1000 viaggi una storia” (2013) attualità, storia e futuro dell’autotrasporto in Italia e dei sui collegamenti via ferrovia, via mare; “Un secolo al volo” – (2014) storia della Piaggio Aero a Finale Ligure. Produzione Overlook Finale Ligure¸ “Una lunga fedeltà” – (2016) Wolfango, ritratto-racconto sul grande pittore bolognese; “Senza radici” (2019) – il racconto di giovani immigrati come vecchi “griò”.

Ha pubblicato “Memoria come futuro” sul CEIS di Rimini ed. Maggioli; “Giocare da libero” le interviste di Adriano Sofri sul 1968 e 1978 ed. Limina; “Eravamo solo numeri” il racconto dell’ultimo deportato a Mauthausen ed Tip. Stalla; “Un’esperienza formidabile” la Resistenza vista da Giorgio Bocca ed. Araba Fenice.

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