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Che ci facevano Fellini, Giulietta e Anouk Aimée a Taverna di Monte Colombo?

Non è facile raccontare in poche righe una vita complessa come quella di Eugenio Brigidi, “maitre d’hotel” come si è sempre definito nel fare le carte d’identità, sino all’ultima del 2012. Grande e stimato professionista del settore alberghiero dove aveva iniziato ad operare giovanissimo nei primi anni Sessanta, per poi divenire direttore di grandi alberghi internazionali come il Ritz di Parigi, il Queen Elisabeth a Bermuda, il Grand Hotel di Riccione e di rinomati ristoranti a Milano. Sino a divenire poi uno dei “signori della notte” riccionese, come capo del personale del Cocoricò sin dalla sua apertura nel 1989. Per finire inguaiato in una vicenda di droga, da cui fu poi prosciolto da ogni accusa. Si candidò anche a Sindaco di Monte Colombo alle elezioni del 1993 per la Lega Nord, ma senza un gran successo.

Nato a Taverna di Monte Colombo il 5 settembre 1941, qui è sempre vissuto sino alla sua morte avvenuta lo scorso 1° dicembre 2021, all’età di 80 anni. In questa piccola frazione della Vallata del Conca per oltre vent’anni, a partire dal 1980, Brigidi organizzò feste memorabili in occasione del suo compleanno, a cui invitava attori e cantanti famosi: da Ivan Cattaneo a Patty Pravo, da Laura Antonelli a Loredana Bertè, agli artisti dei locali della Riviera che si esibivano al Ku, al Cocoricò, alla Baia Imperiale, al Prince, al Pascià, al Classic, all’Absolute, al Byblos, al Villa delle Rose, all’Echoes. Per una sera all’anno tutti i “patron” dei locali della Riviera si ritrovavano assieme a Taverna, per il compleanno di Eugenio Brigidi. Spettacolo, divertimento, piada e sangiovese. Presenti sempre numerosi i soci del club “I Galli del Conca” guidati dal loro presidente, l’avvocato Walter Giovanetti.

9 settembre 1984. Eugenio Brigidi con la sua inseparabile macchina fotografica

Brigidi era un appassionato fotografo. Aveva sempre con sé la sua macchina fotografica. Tutti a Taverna sapevano che in casa conservava migliaia di fotografie, fatte nei tanti luoghi di lavoro, nei lunghi viaggi in giro per il mondo, ma soprattutto del suo borgo natale. Qui Brigidi per cinquant’anni fotografò la gente del suo paese (gli amici, matrimoni, battesimi, prime comunioni, i bambini dell’asilo e della scuola elementare, le gare sportive, le feste di carnevale), ogni tipo di manifestazione religiosa e civile, le vie e le case di Taverna, il suo cimitero, le nevicate.

Inoltre aveva raccolto dalle famiglie del paese molte centinaia di vecchie foto in occasione di una mostra fotografica che aveva organizzato a Natale 1989. Dopo la sua morte i bibliotecari della Biblioteca Comunale “Del Monte” di Montescudo-Monte Colombo, assieme al delegato alla cultura Gilberto Arcangeli, si sono rivolti agli eredi di Eugenio, i nipoti Giovanni e Simonetta, per chiedere la loro disponibilità a cedere alla Biblioteca questo archivio fotografico. I nipoti hanno acconsentito e a fine 2021 hanno portato alla Biblioteca tutto il materiale fotografico dello zio: decine e decine di cartoni, buste, sacchi di foto. A occhio si è detto 50.000 pezzi, ma probabilmente è un numero per difetto.

In questi mesi si è proceduto ad un primo sommario esame di questo ricchissimo fondo, ed è stata avviata una prima digitalizzazione, con inventariazione, del materiale più interessante riguardante Taverna (circa 5.000 foto), conservato con altro materiale fotografico pervenuto in questi ultimi anni alla Biblioteca. La speranza è di poter ordinare e catalogare l’insieme di questo fondo nei prossimi anni.

Carlo Andrea Barnabè su Il Resto del Carlino, alcuni giorni dopo la morte di Brigidi ha scritto: “se ne è andato un testimone di un tempo perduto, si lascia dietro una scia di lustrini e di lucine di Natale. Demone e santo, come lo sono un po’ tutti, ma senza a darlo a vedere”.

Tra la montagna di fotografie ogni tanto appaiono delle splendide “chicche” come le immagini del 1980 del raduno dei bersaglieri a Rimini, le foto della Nave Azzurra di Forza Italia per la campagna elettorale del 2000 nel porto di Bari, le immagini di una splendida Laura Antonelli nel 1986 al Grand Hotel di Rimini, il passaggio delle vecchie auto delle Mille Miglia nel 1990 a Taverna, l’occupazione dell’edificio scolastico di Taverna nel 1993 da parte di genitori e studenti contro la sua chiusura (oggi qui, dopo un ampio restauro, è collocata la nuova Biblioteca). Ma la vera gemma trovata in questa miniera fotografica è un piccolo portfolio di 7 fotografie del settembre 1983, in occasione della festa per il 42° compleanno di Brigidi. Queste immagini testimoniano dell’arrivo di Federico Fellini, di Giulietta Masina e dell’attrice francese Anouk Aimée a Taverna per la festa.

Settembre 1983: Federico Fellini con Eugenio Brigidi

Abbiamo provato a capire come Fellini sia potuto arrivare in questo piccolo borgo della Valconca, ma non abbiamo trovato alcuno che ci abbia raccontato il perché e il per come sia successo.

Fellini era reduce dal successo al Festival cinematografico di Venezia il 10 settembre con il film “E la nave va” e si accingeva a venire a Rimini con la moglie per la prima nazionale del film al Novelli e la grande festa al Grand Hotel il 25 settembre. Dalla Francia per questa occasione arrivò anche l’attrice Anouk Aimée, che con Fellini aveva lavorato in “La dolce vita” nel 1960 e in “Otto e mezzo” nel 1963.

Settembre 1983, Taverna di Monte Colombo: Anouk Aimée, Federico Fellini, Giulietta Masina

Abbiamo interpellato per avere notizie su questa visita a Taverna di Fellini anche alcuni protagonisti di quella presenza del regista a Rimini: l’editore Mario Guaraldi, tra gli organizzatori della festa; l’arch. Giorgio Franchini che ha raccontato quei giorni nel libro “… ma la casa mia n’dov’è. Fellini e la casa sul porto” (Panozzo, 2019). E poi anche gli scrittori Miro Gori e Rosita Copioli, autori di libri su Fellini. Infine, come ultima speranza, la storica segretaria romana di Fellini, Fiammetta Profili, che teneva l’agenda del regista. Ma nessuno di questi è stato in grado di darmi notizie su questa “fuga” da Rimini verso Taverna. Il nome Brigidi non era da loro conosciuto. La soluzione più probabile, secondo Fiammetta, era l’invito di un amico riminese di Fellini ad intervenire a quell’evento. Già, ma chi poteva essere questo amico riminese? Purtroppo non sono riuscito ad individuarlo. E il mistero di Fellini a Taverna rimane.

Paolo Zaghini

(© La Piazza e Chiamamicitta.it)

(nell’immagine in apertura: Settembre 1983, l’arrivo a Taverna di Anouk Aimée,Federico Fellini, Giulietta Masina. Chi è l’uomo con il gilet rosso che li accompagna?)

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