contro il muro, il plotone d’esecuzione pronto.
poi gli hanno concesso la vita.
e se avessero giustiziato Dostoevskij?
prima che scrivesse tutto quanto?
suppongo che non sarebbe cambiato
niente
non nell’immediato.
ci sono miliardi di persone che non l’hanno
mai letto e che non lo leggeranno
mai.
ma quando ero giovane so che lui
mi ha fatto tirare avanti nelle fabbriche,
sopportare le puttane,
mi ha fatto volare alto nella notte
e mi ha deposto
in un luogo
migliore.
persino mentre ero al bar
a bere con gli altri
derelitti,
ero felice che avessero concesso a Dostoevskij la
vita,
questo l’ha concessa anche a me.
mi ha permesso di guardare dritto in faccia quei
volti rancidi
che popolavano il mio mondo,
la morte che punta il dito,
ho tenuto duro,
io un candido ubriacone
che condividevo l’oscurità ripugnante con i
miei
fratelli.
Charles Bukowski (Andernach [Germania], 1920 – San Pedro [Usa], 1994)