La CGIL di Rimini ha emesso il seguente comunicato:
“La Corte Costituzionale ha ammesso i referendum sulla cancellazione dei voucher e sulla la responsabilità solidale negli appalti. Non ammesso quello contro i licenziamenti illegittimi. Sono i referendum che accompagnano la proposta di legge di iniziativa popolare già consegnata al Parlamento e che ha come titolo “Carta dei Diritti Universali del Lavoro“.
Per essere un’Organizzazione che i Governi che si sono susseguiti negli ultimi vent’anni hanno fatto di tutto per mettere all’angolo, per essere un’Organizzazione impegnata costantemente a contrastare gli effetti devastanti della crisi mentre il lavoro scompariva dall’agenda della politica e anzi venivano introdotte misure che creavano dei veri sconquassi nel mondo del lavoro riducendo diritti e tutele, questa Organizzazione è riuscita con la forza del consenso dei suoi iscritti e non solo, a mettere in campo tutta la propria capacità propositiva e a portare la politica a confrontarsi con una proposta di cambiamento di sistema per ridare Diritti, Democrazia e Dignità al Lavoro.
Sulle proposte della CGIL dunque, i cittadini sono chiamati a votare e, siccome il risultato potrebbe essere, come auspichiamo che sarà, sfavorevole all’attuale sistema che regola i rapporti di lavoro, è naturale che questo provochi un muro di resistenze. E allora ecco il caso voucher.
La CGIL chiede l’abolizione dei voucher, ma poi si scopre che qualcuno, al suo interno, li ha utilizzati e così scoppia il caso. Ma la CGIL non ha mai demonizzato i voucher in sé, quanto l’uso anzi l’abuso, che ne è stato fatto. E chiunque sa di cosa stiamo parlando perché ormai il suo utilizzo e così diffuso che non c’è famiglia in cui questo ticket non sia circolato. La CGIL vuole abolire i voucher perchè è dimostrato che il Governo non riesce più a garantirne il giusto utilizzo. Nella legge di iniziativa popolare “Carta dei Diritti Universali del Lavoro” viene proposta una diversa regolamentazione del lavoro occasionale in sostituzione dei voucher, per questo si chiede che il loro istituto venga cancellato.
La CGIL non deve utilizzare i voucher?
C’è chi è sceso in campo ad invocare coerenza da parte della CGIL e, per inciso, non si tratta di iscritti, ma semmai di soggetti che intravedono nella scadenza referendaria un serio rischio per l’attuale sistema del mercato del lavoro. Ma la CGIL è anche contro la legge Fornero e vorrebbe che fosse abolita, non per questo chi lavora per la CGIL va in pensione con le regole antecedenti al 2012. La CGIL non è un movimento protestatario, bensì, come recita l’art. 1 dello Statuto, “è un’organizzazione sindacale generale di natura programmatica, unitaria, laica, democratica, plurietnica, di donne e uomini, che promuove la libera associazione e l’autotutela solidale e collettiva delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti o eterodiretti, di quelli occupati in forme cooperative e autogestite, dei parasubordinati, dei disoccupati, inoccupati, o comunque in cerca di prima occupazione, delle pensionate e dei pensionati, delle anziane e degli anziani“. Poteva essere più opportuno che in questa fase i voucher non venissero utilizzati in nessun modo per non offrire il fianco a polemiche strumentali? Forse. Comunque noi della CGIL di Rimini non li abbiamo mai utilizzati.
La sostanza vera però, che interessa milioni di lavoratori e soprattutto di giovani è che sia la Legge Fornero che il Jobs Act non solo non hanno creato nuova occupazione ma hanno esteso l’area della precarietà.
La CGIL proseguirà ancora più intensamente nella sua iniziativa affinchè i cittadini vadano a votare e rispondano con due SI’ ai quesiti referendari e affinché la proposta di legge di iniziativa popolare “Carta dei Diritti Universali del Lavoro” sia discussa nelle Commissioni e in Parlamento. Sul referendum bocciato per il ripristino dell’articolo 18, la CGIL farà ricorso alla Corte UE”.