Giorgio Giovagnoli ha inviato una nota alla redazione sull’impegno del sindaco Spinelli
“A seguito della pubblicazione sul vostro giornale on line di una mia segnalazione relativa alla Celletta di Pedrolara, che ricorda il bombardamento delle Saline in cui morirono 80 persone e nella quale segnalavo lo stato di incuria in cui era stata lasciata, ho ricevuto una telefonata del Sindaco di Coriano Signora Domenica Spinelli la quale mi ha assicurato il suo intervento. Non ho mai coltivato la “cultura” dell polemica per la polemica e questa mia segnalazione era un contributo perchè si potesse intervenire da parte del Comune affinche quel luogo, simbolo di una tragedia, fosse riportato alla sua dignità.
Ho approfittato di quella telefonata perchè ho ritenuto opportuno avanzare una proposta al Sindaco, che ne ha convenuto, dopo aver letto il suo intervento in occasione del 70°Anniversario della Liberazione, in cui ha ricordato tre corianesi vittime del fascismo: Aristodemo Ciavattai, di 22 anni, fucilato a Cerasolo il 3 settembre 1944, pochi giorni prima della liberazione di Rimini, Vittorio Giovagnoli 20 anni e Libero Pedrelli 20 anni, militari, fucilati ad Ancona il 18 maggio 1944 perchè si erano rifiutati di aderire alla Repubblica di Salò.
Quando entrando a Coriano, proveniente da Rimini si svolta per Pedrolara, la targa viaria posta sul muro della casa che fa angolo, riporta il solo cognome Giovagnoli. E’ il giovane fucilato ad Ancona.
Non c’è scritto nulla. Nessuno può sapere chi fosse. Non so se sia la stessa cosa per Ciavatti e Pedrelli.
Ho chiesto cortesemente al sindaco, che faccia verificare le altre due lapidi se mai fossero nelle stesse condizioni siano anche loro modificate indicando nome, cognome e chi fossero.
Targhe viarie anonime di uomini che hanno sacrificato la loro vita per la libertà non rendono onore al loro sacrificio.
Sono certo che Domenica Spinelli lo farà perchè penso di essermi fatto interprete dello stesso sentimento di altri corianesi.
Saluto cordialmente Domenica Spinelli augurandole buon lavoro”.