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Cattolica: sarà un bianco del “Club” ad aprire Wein Tour

Il Club dei Bianchi in Romagna protagonista a Cattolica al Wein Tour, la manifestazione dedicata al mondo del vino in programma dal 31 maggio al 2 giugno. 

Ad aprire la manifestazione, domani (venerdì 31 maggio) alle ore 16.00, è una masterclass targata Club dei Bianchi in Romagna riservata agli operatori ho.re.ca. e dedicata ai vitigni a bacca bianca autoctoni del nostro territorio.

A condurre la degustazione guidata sarà Alessandro Rossi, wine manager ed esperto di comunicazione del mondo del vino, amico del Club fin dalla sua costituzione. 

Nei calici 15 vini selezionati tra le migliori etichette delle 15 cantine del Club dei Bianchi.

Non solo degustazione guidata, al Wein Tour il Club dei Bianchi sarà presente anche con un suo banco d’assaggio a tema autoctoni: sarà possibile scoprire e degustare i classici vitigni romagnoli di grande pregio come l’Albana Docg, i cui grappoli dalle colline del Cesenate si rincorrono verso Bertinoro e su su fino a Dozza; la Rebola (da Grechetto Gentile) del Riminese, il Trebbiano (quasi 15.000 ettari coltivati, più del doppio del Sangiovese) e il Pagadebit (Bombino Bianco).

Club dei Bianchi in Romagna

Quindici cantine eccellenti rappresentative dei vari territori insieme con l’obiettivo di facilitare la diffusione dei vini bianchi romagnoli attraverso iniziative che ne favoriscano la conoscenza e la reputazione fra i winelover e gli operatori del settore. 

‘Raccontare e promuovere i vini bianchi di Romagna, renderli memorabili, creando visibilità e reputazione, favorendone la conoscenza e la diffusione tra i winelover e nei locali pubblici’. 

Ecco la mission del ‘Club dei bianchi in Romagna’, un sodalizio nato fra 15 produttori eccellenti rappresentativi del territorio, uniti per sfatare un pregiudizio: quello che la Romagna sia una terra di rossi e che i bianchi romagnoli siano tutto sommato meno interessanti di quelli di altre regioni italiane. Un pregiudizio che si riflette nelle carte dei vini dei ristoranti e vede i bianchi romagnoli grandi assenti nei wine bar all’ora dell’aperitivo e praticamente introvabili sulle tavole degli hotel della Riviera.

Vini e Vitigni eccellenti 

Da oltre un decennio invece i vini bianchi di Romagna hanno alzato con decisione l’asticella di qualità e piacevolezza, mantenendo allo stesso tempo un ottimo rapporto qualità-prezzo. Un dato che comincia a emergere anche nelle guide nazionali ai vini, nei concorsi e nei trend di mercato, con l’Emilia Romagna fra le prime tre regioni italiane a trainare l’export dei bianchi. 

Protagonisti del Rinascimento romagnolo i classici autoctoni di grande pregio come l’Albana Docg (soprattutto nelle versioni secco e passito); il Trebbiano (quasi 15.000 ettari coltivati, più del doppio del Sangiovese), il Pagadebit (da Bombino bianco) e, nel Riminese, la Rebola (da Grechetto gentile). Vini e vitigni che negli ultimi anni, grazie allo sforzo e alla sperimentazione in vigna e in cantina dei vigneron di casa nostra, hanno prodotto etichette eccellenti in qualità e piacevolezza di beva. Senza dimenticare poi i vitigni minori e quelli riscoperti come l’aromatico Famoso, (Rambèla, nella Bassa Romagna) o gli internazionali come lo Chardonnay, il Sauvignon blanc o il Riesling che crescono a loro agio nei terroir romagnoli, donando vini eleganti e eccellenti o blend. 

Raccontare per conoscere

Tutto questo però, nell’era dello storytelling, va raccontato e spiegato a chi ogni giorno alza la saracinesca del proprio locale, a chi il vino lo propone a ristoranti enoteche e wine bar e naturalmente a winelover e enoappassionati, sempre alla ricerca di novità e piacevoli sensazioni dentro il calice, sia all’ora dell’aperitivo o per accompagnare un piatto in trattoria o al ristorante. 

È per questo che è stato sviluppato un piano di comunicazione che coinvolge stampa e social media e sono stati ideati una serie di eventi e iniziative, con degustazioni nelle città romagnole e lungo la Riviera, per far conoscere a ho.re.ca. e grande pubblico i vini bianchi del territorio. 

A coordinare le attività del Club, Agenzia PrimaPagina di Cesena, da 15 anni attiva nella comunicazione del vino, e Taste Production di Forlì, nota in Romagna per l’organizzazione degli eventi ‘InBolla’ e broker nel comparto della distribuzione dei vini.

Il WineMagazine

A supportare la comunicazione è nato il WineMagazine del Club dei Bianchi in Romagna. Con una grafica fresca e originale, dominata da colori pastello, illustrazioni ad hoc e l’utilizzo del fotoritratto dei protagonisti (scelta fortemente voluta, perché dietro ogni bottiglia di vino ci sono, prima di tutto, le persone), il magazine gioca con la creatività. I testi, incorniciati da texture che ne evidenziano a colpo d’occhio la tematica, usano un linguaggio che parla a tutti, anche a chi di vino è appassionato, ma non esperto. Anche numeri e dati, essenziali per l’approfondimento, vengono raccontati sotto forma di infografiche, rispondendo a un’esigenze di chiarezza visuale e immediatezza.

Pensato in chiave contemporanea il WineMagazine strizza l’occhio al web utilizzando QRcode, contest facebook e un linguaggio che, con i suoi follower, richiama instagram, per un giornale social a tutti gli effetti.

Le quindici “sorelle” del Club

Sono 15 pionieri del Club in rappresentanza di tutta la Romagna per 500 ettari di vigneto, di cui quasi 200 coltivati a vitigno bianco e 3 milioni di bottiglie di cui oltre un milione a bacca bianca. Queste le cantine: Braschi (Mercato Saraceno), Celli (Bertinoro), Enio Ottaviani (San Clemente Rimini), Montaia (Cesena), Pertinello (Galeata), Podere Vecciano (Coriano), Podere Palazzo (Cesena), Poderi dal Nespoli (Civitella), Randi (Fusignano), San Valentino (Rimini), San Patrignano (Rimini), Tenuta Casali (Mercato Saraceno), Tenuta Masselina (Castelbolognese), Tenuta Santa Lucia (Mercato Saraceno), Zavalloni (Cesena).

 

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