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Cattolica: protesta in Consiglio Comunale. Le minoranze escono

Dal Partito Democratico di Cattolica riceviamo:

Ieri sera, il gruppo del Pd ha deciso di uscire dall’ aula durante la presentazione del bilancio previsionale e DUP 2018 insieme a tutta la minoranza in segno di protesta. Le ragioni sono dovute al fatto che l’Odg veniva presentato ma non permetteva ai consiglieri di intervenire e replicare svilendo di fatto il ruolo del Consiglio Comunale. Inoltre e soprattutto, come è possibile vedere nell’allegato con l’intervento del gruppo Pd, l’amministrazione disattendeva un impegno preso con i revisori contabili, inserito in delibera nella precedente seduta di Consiglio Comunale e votata dalla maggioranza. 

L’amministrazione si impegnava a presentare il bilancio assestato in consiglio comunale entro il 30 novembre. Tutto questo a nostro parere è molto grave e mette in discussione tutti quelli che sono i numeri del prossimo bilancio previsionale, motivo per cui i consiglieri avrebbero voluto avere la possibilità di confrontarsi con l’amministrazione. Questa possibilità non é stata data pertanto il gruppo del Pd ha deciso di abbandonare l’aula e non essere protagonista di un teatrino mai visto prima che ha solo il valore di propaganda”.

L’intervento del capogruppo PD in consiglio comunale a Cattolica, Alessandro Montanari:

A norma dell’art. 32 del nostro Consiglio Comunale vorrei sollevare una questione sospensiva relativa al punto all’ordine del giorno destinato alla presentazione da parte del Sindaco, del bilancio di previsione 2018/2020.

La richiesta è motivata dalla nostra determinata convinzione che sia del tutto impossibile presentare un bilancio di previsione per i prossimi anni senza avere prima proceduto alla verifica degli equilibri di bilancio per l’anno in corso.

In questo caso stiamo parlando tra l’altro di un preciso obbligo assunto con la delibera di variazione di bilancio del 26/10/2017, l’ennesima variazione di un esercizio che dimostra tutta l’inattendibilità di bilanci previsione, come quello presentato da questa giunta lo scorso anno, redatti senza tenere davvero conto della sostanza degli equilibri di bilancio.

La delibera che citiamo, dopo avere illustrato il necessario incremento operato del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità, recitava:

RITENUTO di procedere entro il 30 novembre 2017 ad un’operazione di assestamento generale del bilancio e in quella sede di verificare un ulteriore adeguamento del fondo crediti di dubbia esigibilità sulla base dell’attività accertativa svolta dall’ente e nel rispetto del principio di prudenza; i Revisori dei Conti nel loro parere alla stessa delibera sono stati ancora più chiari.

Secondo il Collegio, si presenta il rischio che un eccessivo ricorso all’indebitamento, “peggiorando il grado di rigidità del bilancio, incida negativamente sugli equilibri finanziari dei bilanci futuri”.

Le due raccomandazioni successive sono molto chiare. La prima richiede di monitorare costantemente l’andamento delle entrate derivanti dal recupero dell’evasione fiscale, la seconda impone, entro il 30 Novembre di andare ad una ulteriore verifica della salvaguardia degli equilibri di bilancio con particolare riferimento alla gestione della competenza e dei residui e verificando anche l’adeguatezza del fondo crediti di dubbia esigibilità.

D’altra parte leggendo la natura delle variazioni che erano state apportate era facilmente comprensibile la ragione di queste raccomandazioni che necessariamente sono state accolte dalla giunta nella delibera di variazione. Si trattava infatti di una maxi variazione, corrispondente a circa 2,750 milioni di euro, quasi il 7% delle previsioni originarie.

Questo secondo assestamento richiesto dal Collegio, che è stato recepito come obbligo dalla delibera, come sanno i colleghi consiglieri, non è prescritto dalla legge, che ne impone solamente uno da effettuarsi entro Luglio. Il fatto di essersi obbligati a svolgerne uno ulteriore entro il 30 Novembre era già allora di per se un fatto molto allarmante, il non avere rispettato questo obbligo rende perciò a nostro avviso del tutto improponibile la proposizione di un bilancio preventivo.

Ci sono cifre troppo grandi ed importanti in gioco. All’atto della variazione di ottobre l’accensione di mutui è stata finanziata con previsioni di recupero delle evasioni decisamente spropositate, i residui sono cresciuti in maniera abnorme ed in corso d’anno sono stati recuperati in misura risibile, il fondo crediti di dubbia esigibilità

appare a nostro avviso perciò inadeguato.

Saremmo i primi ad esprimere soddisfazione se il nuovo assestamento registrasse una importante inversione di tendenza di questi essenziali elementi costitutivi del bilancio, ma è del tutto evidente che non possiamo parlare del futuro se prima non sappiamo in quali condizioni di bilancio ci troviamo.

I rischi, in questa condizione, per la nostra comunità sono davvero troppo grandi perché se è vero che le promesse della previsione potrebbero essere appunto soltanto vane promesse buone per la propaganda, gli atti conseguenti potrebbero invece produrre un nuovo pesante indebitamento difficilmente governabile.

Abbiamo già passato molti anni di sacrifici, non possiamo permetterci di sballare nuovamente i conti pubblici con la finanza allegra, lo pagheremmo pesantemente e getteremmo dalla finestra risultati raggiunti a caro prezzo.

Infine invitiamo i colleghi a rileggersi il nostro regolamento di contabilità, particolarmente negli articoli dedicati al controllo degli equilibri finanziari ed alla gestione dei residui, non dovrebbe esserci dubbio circa il fatto che prima di procedere al bilancio di previsione si debba conoscere un assestamento attendibile del bilancio in corso.

Con queste motivazioni, che ci sembrano sinceramente più che ragionevoli, ribadiamo la nostra richiesta di sospendere lo svolgimento del punto all’ordine del giorno ed invitiamo la giunta comunale a mantenere l’obbligo assunto con la delibera di approvazione della variazione di bilancio del 26 Ottobre, presentando al più presto il nuovo assestamento”.

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