“Questo sprint finale dell’<uomo solo al comando> per cantierare in tutta fretta e senza condivisione con la cittadinanza l’opera più importante degli ultimi vent’anni non ci convince.
Il progetto del Lungomare – scrivono i un comunicato unitario Articolo Uno, Futura, Azione, In Futuro, Partito Democratico, Partito Socialista, Rifondazione Comunista e Verdi – Europa Verde – risente del fatto che chi lo ha predisposto non ha colto e tantomeno assimilato l’essenza dei luoghi e la loro matrice storica. Non è una colpa, ma nemmeno può diventare un merito. Ora, imporre alla Città un’opera senz’anima, orfana di qualsivoglia richiamo alla tradizione e al contesto urbano in cui si inserisce non è una prova di nobiltà, è un gesto di prevaricazione.
Da ogni parte piovono critiche (dagli operatori e da singoli cittadini e cittadine più che dai politici, a dirla tutta), ma l’Amministrazione – imperterrita – continua ad affermare, contro ogni evidenza se non in termini sensazionalistici, che il verde aumenterà, così come gli stalli per bici e motocicli ma, soprattutto, ci tiene a precisare che nessuno ha ricevuto favoritismi.
Ogni margine di discussione e aggiustamento risulta soffocato – prosegue la nota dell’opposizione cattolichina – da questa smania irrefrenabile di mettere tutti davanti al fatto compiuto: a primavera si firmano i contratti ed in autunno iniziano i lavori. Chi si è visto, si è visto. Se poi l’opera porterà più danni che benefici, il problema passerà all’amministrazione successiva.
Lo chiameremo il “lungomare di Gennari”; addio mai dimenticati Rasi e Spinelli. Ma alcuni, e non son pochi, non sono d’accordo. Noi siamo tra quelli: noi non siamo d’accordo!
La Città deve affrontare ora (che il mandato volge al termine) un tema così delicato e trovare la chiave di lettura, per evitare un errore che potrebbe rivelarsi irreversibile. Sia ben chiaro: anche noi vogliamo un nuovo lungomare e non vogliamo assolutamente perdere l’opportunità fornita dalla Regione con il finanziamento del progetto. Ma qui finiscono le convergenze ed iniziano le divergenze.
Tanto per cominciare il lungomare – continua la nota – dovrebbe essere concepito fin d’ora per dialogare in futuro con il piano spiaggia, sia perché è logico che spiaggia e città siano sempre di più legati in un continuo, sia perché questa scelta è strategica per permettere agli operatori economici di poter essere parte attiva del progetto.
I chioschi sulla passeggiata sono strutture ingombranti, fatte di cemento e, per di più, ostruiranno la visuale a mare; chiamarli erroneamente pop-up non ne cancella l’invasività né migliora la visuale.
Sulla viabilità un confronto serio e senza preconcetti è doveroso e sarebbe una prova di grande onestà intellettuale da parte dell’Amministrazione aprirsi ad un dialogo autentico, per individuare una soluzione elastica e flessibile, che consenta all’opera di adeguarsi armonicamente alle esigenze della Città in base alla stagione e ai periodi della giornata. Impensabile immaginare un’opera del genere senza tenere in considerazione la viabilità nella sua interezza: il progetto pare calato dall’alto, avulso dal contesto e figlio di una scarsa conoscenza del territorio e delle esigenze della cittadinanza.
Infine, cosa dire dell’effimero piano del verde, se non che mostrerà la corda già il giorno dopo l’inaugurazione?
Ecco la nostra proposta.
Si avvii immediatamente – scrivono ancora i movimenti e partiti dell’opposizione – un’interlocuzione con Hera, per individuare i margini effettivi di mantenimento del verde in zona De Amicis affinché i Giardini rimangano giardini e non l’ennesima piazza desolata.
Si avvii un confronto con le categorie economiche e professionali e con la cittadinanza per individuare una soluzione flessibile sulla viabilità.
Si prenda seriamente in considerazione l’ipotesi di azzerare la costruzione di nuovi chioschi permanenti e si liberi la visuale a mare (senza se e senza ma).
Si pensi ad alberature che garantiscano ombra (vera) durante l’estate e assorbimento di CO2 durante l’anno.
Su queste basi – concludono nella loro nota Articolo Uno, Futura, Azione, In Futuro, Partito Democratico, Partito Socialista, Rifondazione Comunista e Verdi – Europa Verde – è doveroso avviare un dialogo autentico (non fittizio) con la cittadinanza, tutta.
Il Sindaco assuma responsabilmente l’onere di un confronto partecipativo e si astenga da precipitose fughe in avanti, nonché da derisioni social, come se la Città gli appartenesse e dovesse rendere conto solo a sé stesso”.