“Non si riduce di una virgola il cemento concesso nella precedente variante, Cattolica avrà un nuovo supermercato – il più grande dentro il suo territorio comunale in piena zona residenziale – che porterà ad un aumento del 60% del traffico in auto e camion e a un conseguente incremento di particolato nell’aria. Altro che successo – scrive in una nota il comitato di quartiere Macanno – e accoglimento delle osservazioni dei cittadini.
Il Comitato Macanno boccia dunque la variante alla variante per il nuovo supermercato di quartiere, approvata nei giorni scorsi dalla Giunta, che dovrà passare il vaglio del Consiglio comunale e che riguarda l’attuale area verde inclusa tra via Indipendenza e via Francesca da Rimini.
“All’indomani dell’incontro richiesto e avuto da una sua delegazione con l’assessore all’Ambiente Filippini, per conoscere nei dettagli le novità annunciate dall’amministrazione come parzialmente risolutive – dichiara il comitato – delle osservazioni avanzate dai cittadini e da Cna al progetto della variante per la realizzazione del nuovo supermercato Macanno, e a poche ore dalla conferenza pubblica “in streaming” sul tema, organizzata daPalazzo Mancini, in cui sarà possibile intervenire solo tramite whatsapp, il Comitato ci tiene a motivare la sua insoddisfazione”.
1) Dall’incontro con l’assessore è emerso che verrà realizzato un parco di 9.494 mq e questo viene presentato come un gran successo. Di fatto, la proprietà costruisce un edificio di 2.300 mq andando a cementificare complessivamente un’area di circa 6140mq, considerando anche parcheggi e piazzali, come aveva in mente di fare con la variante precedente. In pratica, l’estensione del nuovo supermercato non viene cambiata di una virgola.
2) Non solo. Il comitato, osservando e studiando le carte (ma non avendo ottenuto il testo delle controdeduzione, anche se richieste all’assessore) contesta i conteggi riportati nelle planimetrie: il verde realmente ceduto è circa 6.951 mq e non 9.494 mq, come decantato, perché si fanno rientrare nel nuovo progetto come “verde e servizi” anche porzioni di strada, parcheggi, marciapiedi già esistenti che sono di proprietà pubblica. Rispetto a quanto indicato nel PSC vigente, che prevede che vengano ceduti dalla proprietà al Comune 10.700 mq da sistemare a parco pubblico di quartiere, mancano dunque all’appello circa 3.700 mq.
3) Anche se i 9494 mq fossero realmente di verde pubblico – continua la nota del comitato Macanno – ceduto dalla proprietà, i conti non tornano comunque perché mancano all’appello oltre un migliaio di metri quadri di parco pubblico: nel PSC attualmente valido – che chiamano PSC 2007 – le aree a verde pubblico sono pari a 10.700 mq. Questo è quanto la proprietà deve cedere come parco pubblico di quartiere in base all’attuale PSC (non 9.494 metri quadrati come da ultima variante). Non ci vengano a dire che non si dà 1 mq più alla proprietà!
4) La zona che sarebbe stata dedicata alla caserma della Guardia di Finanza (che come si era capito, non sarebbe stata realizzata) sulla “nuova” mappa diventa zona verde, ma di fatto quella “cementificazione” viene spostata davanti al supermercato dove verranno fatti dei parcheggi. E così facendo diventeranno parcheggi privati. In questo modo la proprietà ci guadagna ulteriormente in quanto, oltre a cedere meno terreno di quello previsto in PSC e costruire tutto quello che vuole costruire, non deve spendere per allestire i posti auto che avrebbe dovuto cedere al Comune. Oltre a tutti questo, si ribadisce che molte zone immesse nel verde erano già comunali, quindi la proprietà non perde assolutamente nulla in tutta questa faccenda.
5) La proprietà si è rifiutata categoricamente – come richiesto dai cittadini e fatto presente all’amministrazione – di realizzare un immobile più piccolo, perché non lo ritiene conveniente per il suo business. Sostenendo la sua scelta, l’amministrazione sceglie così più la convenienza della proprietà privata rispetto a quella dei suoi cittadini.
In conclusione, “Il Comitato, dall’incontro con l’assessore,ne è uscito molto deluso – spiega infine il presidente Simonetta Iacubino – perché un progetto che non è passato per due amministrazioni del PD sta per essere approvato da una amministrazione 5 stelle, che doveva dare una svolta ecologista al Comune”. Al contrario, “politicamente si è fatta una scelta chiara, quella di favorire questa società a scapito dei cittadini e della loro qualità della vità”.