La presa di posizione di Cattolica Futura sulle agevolazioni tariffarie delle mense scolastiche nelle scuole primarie.
“Come ad ogni inizio anno scolastico, il Comune di Cattolica – dice la nota di Cattolica Futura – ha pubblicato il bando per le agevolazioni sulle tariffe del servizio mensa nelle scuole primarie. E, come ogni anno, ha perso l’occasione per varare una politica sociale equa e veramente incisiva (e, intanto, il Comune non ha ancora nominato una nuova figura per l’Assessorato al sociale).
Come funzionano le agevolazioni?, si chiede Cattolica Futura. Una volta presentata la domanda, il Comune formula una graduatoria sulla base di alcuni criteri come l’ISEE (la soglia è 25.000 euro), la presenza nel nucleo familiare di minori in età scolare e la situazione lavorativa di almeno un componente del nucleo. Come recita il bando: «le agevolazioni saranno concesse esclusivamente in favore dei primi richiedenti che risulteranno in posizione utile nella […] graduatoria». Il Comune stila quindi una vera e propria classifica di povertà, elargendo un numero di buoni pasto insufficienti a coprire il fabbisogno delle famiglie— specialmente nel contesto odierno, dove la pandemia ha creato nuove situazioni di fragilità.
Cosa si impara dall’esperienza dei Comuni limitrofi?
A San Giovanni in Marignano, ad esempio, con un ISEE sopra 8.000 euro i buoni pasto costano 5 euro (0,60 euro in meno rispetto Cattolica); per le famiglie con un ISEE tra 3.000 e 8.000 euro, i buoni pasto costano 2,5 euro (la metà della tariffa standard); se l’ISEE è sotto 3.000 euro, i buoni pasto sono gratuiti. Poiché il Comune è a conoscenza della situazione economica dei cittadini, questa assegnazione avviene ex-ante: le famiglie non sono costrette a partecipare ad un bando (con il rischio di non farlo per mancanza di informazioni o pensando di non avere possibilità) ma sono automaticamente allocate in una delle fasce. Lo stesso meccanismo – prosegue il comunicato – è stato applicato a Rimini con successo. Anche a Morciano le agevolazioni sono strutturate per fasce ISEE (anche se in questo caso le famiglie devono produrre la documentazione necessaria).
Cattolica Futura propone all’Amministrazione interventi migliorativi nell’ottica di rendere il bando coerente con le finalità che si prefigge:
- in primis, è necessario aumentare i fondi stanziati: 10.600 euro sono insufficienti per coprire le esigenze dei nuclei familiari del territorio, specialmente nei mesi a divenire, dove la crisi causata dalla pandemia dispiegherà maggiormente i suoi effetti. Visti anche i fondi erogati dal Governo per mancate entrate, Cattolica Futura chiede che i fondi vengano commisurati alle reali situazioni di indigenza.
- Le situazioni di indigenza, piuttosto che con una graduatoria, dovrebbero essere colte con un menu di tariffe ognuna corrispondente ad una fascia di reddito, per meglio enucleare l’effettiva disponibilità del singolo nucleo famigliare a contribuire economicamente al servizio; si avrebbe quindi una tariffa standard (cioè, un prezzo “pieno”) e una serie di tariffe agevolate fino alla possibilità di ottenere buoni pasto gratuiti per tutto l’arco dell’anno scolastico.
- Invece di prevedere un ruolo proattivo del cittadino, il quale spesso non ha tempo né competenze per compilare la documentazione necessaria (e talvolta non ne è nemmeno a conoscenza), il Comune potrebbe istituire una banca dati (se non già disponibile) per monitorare la situazione finanziaria dei nuclei familiari e agire a priori, garantendo le agevolazioni direttamente all’acquisto dei buoni pasti.
- Conseguentemente ai punti precedenti, non dovrebbe essere prevista una scadenza per le agevolazioni, ma dovrebbero essere valide per tutto l’anno scolastico (legando possibilmente l’accesso all’ISEE attuale e non a quello dell’anno precedente), così da meglio cogliere le effettive situazioni di fragilità che potenzialmente potrebbero sopraggiungere dopo la scadenza del bando.
- Infine, sarebbe necessario che le informazioni relative al bando venissero diffuse anche in lingue diverse dall’italiano in maniera da raggiungere più efficacemente le famiglie di origine straniera che, spesso, sono quelle più a rischio povertà.
Queste misure – conclude il comunicato di Cattolica Futura – di buon senso avrebbero il beneficio di distribuire in maniera più efficace i fondi destinati al servizio mensa e, inoltre, di permettere a chiunque abbia bisogno di agevolazione di poterne usufruire”.
Cattolica Futura