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Cattolica Futura: “Spazi alternativi per lo studio durante e dopo la pandemia”

Il Centro culturale polivalente – Biblioteca di Cattolica, oltre a svolgere egregiamente la sua funzione primaria di centro culturale, è da sempre un luogo frequentato da studentesse e studenti degli istituti superiori e, soprattutto, dell’università. I numerosi tavoli, il wi-fi pubblico e la posizione centrale rendono la biblioteca una risorsa strategica per il territorio del Comune di Cattolica e dei Comuni limitrofi”, dichiara in un comunicato la lista Cattolica Futura. 

“Dalla riapertura successiva al lockdown, il Centro culturale polivalente – Biblioteca di Cattolica offre, però, solamente i servizi di restituzione e prestito. Non potendo usufruire della biblioteca – prosegue la nota della lista civica – come aula studio, studentesse e studenti sono rimasti ‘orfani’ di un luogo talvolta essenziale per le loro attività: anche se scuole e università sono chiuse, infatti, studentesse e studenti continuano ad essere impegnati. Anzi, per molti universitari, o aspiranti tali, l’estate è spesso periodo di studio matto e disperatissimo. 

Il fatto che le istituzioni non abbiano pensato alle esigenze di studentesse e studenti è emblematico delle priorità del nostro territorio. Ciò non significa che non si possano pensare a delle alternative nell’ottica di una flessibilità che possa rivelarsi utile anche qualora la biblioteca dovesse riaprire come aula studio. 

Vista la situazione emergenziale, chiediamo il Comune di Cattolica di allestire aree adatte allo studio e alla lettura nel minor tempo possibile e in luoghi pubblici che garantiscano la giusta quiete, rivolte a chi deve concentrarsi per svolgere compiti scolastici o studiare per esami e test d’ingresso. Cattolica Futura  – continua la nota – propone due soluzioni, non necessariamente mutualmente esclusive: 

  • l’utilizzo degli spazi interni comuni della scuola secondaria di primo grado Emilio Filippini; la struttura è già predisposta per svolgere una funzione simile, con tavoli e sedie, nonché prese per la corrente e connessione wireless;
  • la predisposizione di aree studio nei parchi pubblici, sul modello del progetto “Area Studio Verde” del Comune di Varese. Nel breve periodo sarebbero sufficienti tavoli e panchine per permettere alle persone di studiare o lavorare all’aperto ma nel lungo periodo tali aree potrebbero essere convertite in gazebo multifunzionali (e autosufficienti) con prese di corrente e connessione wireless.
    Infatti, se in questo momento l’esigenza di aree studio e lettura alternative è impellente a causa della riduzione dei servizi della biblioteca, è altresì vero che aree alternative, all’aperto e/o al chiuso, potrebbe rivelarsi utili anche dopo la pandemia; la capacità attuale della biblioteca, specialmente nei periodi d’esame, non è sufficiente per soddisfare i flussi di persone (essendo richiamate anche dai Comuni del circondario). Aule studio, anche di ridotte dimensioni, localizzate in tutto il territorio comunale, potrebbero riuscire a sgonfiare la pressione sulla biblioteca e fornire spazi alternativi a livello di quartiere, potenzialmente versatili così da accogliere anche l’esigenza di gruppi di persone di incontrarsi o organizzare eventi.

In ogni caso, Cattolica Futura richiede all’Amministrazione di avviare un percorso partecipativo nel quale valutare ogni alternativa per garantire a studentesse e studenti adeguati spazi per lo studio all’interno del territorio comunale, considerando anche la possibilità di riorganizzare gli spazi interni della biblioteca nonché, appunto, la creazione di aree studio all’aperto, la cui gestione – conclude il comunicato – potrebbe rientrare nella collaborazione tra cittadini e Amministrazione per la cura dei beni comuni urbani, già normata da apposito regolamento”.

Cattolica Futura

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