Cattolica Futura propone la rigenerazione del lungofiume del Ventena attraverso la valorizzazione dell’arte urbana e percorsi ciclo-pedonali.
Anche in un contesto degradato ed esteticamente brutale si possono immaginare spazi diversi. Il lungofiume del Ventena, torrente che attraversa la parte occidentale di Cattolica, è un luogo vuoto e abbandonato ma che, al contempo, ospita una serie di notevoli opere d’arte urbana, in continuo divenire. “Qualsiasi progetto di valorizzazione di questo luogo deve essere eseguito nel rispetto della sua storia e degli artisti che vi sono transitati e che tuttora vi operano“, sottolinea Cattolica Futura.
La rigenerazione dei lungofiumi è una pratica sempre più comune, specialmente nelle grandi città. In Italia, si può osservare ai Murazzi di Torino o ai Navigli di Milano, che però interessano corsi fluviali più imponenti del Ventena. Un caso più comparabile si può trovare a Seoul, in Corea del Sud, lungo il fiume Cheonggyecheon: l’area, lungo circa
10 chilometri, è stata riqualificata con percorsi pedonali, rinaturalizzazione del corso d’acqua e interventi di verde urbano.
Nell’area del Ventena, Cattolica Futura propone un intervento di rigenerazione in una duplice ottica:
1. valorizzare l’esistente preservando le opere di arte urbana, mantenendo la disponibilità delle pareti per gli artisti e dedicando aree ad hoc per eventuali competizioni o iniziative a tema;
2. rendere la zona funzionale con un percorso pedonale e un percorso ciclabile, alternativi a quelli su strada, che colleghino la zona del Parco Le Navi con via Emilia Romagna (e, in ottica futura, anche San Giovanni in Marignano), permettendo così la riqualificazione di un’area tuttora poco praticabile.
L’intervento si sviluppa nel tratto di circa 1 chilometro tra il ponte di via Emilia Romagna e quello di via del Turismo. Nel dettaglio, prevede:
• percorsi pedonali e ciclabili lungo le rive che utilizzano l’idea dell’urbanistica
tattica: i percorsi vengono creati primariamente attraverso la colorazione della
superficie orizzontale; il luogo diventa così attrattivo a livello estetico e funzionale a
livello urbanistico così da essere utilizzato normalmente come area di passaggio;
• rinaturalizzazione del corso d’acqua;
• riqualificazione degli argini in determinati punti con gradoni in cemento per la sosta;
• accessi ad hoc per bici e pedoni (anche con disabilità) dai ponti di via EmiliaRomagna, via del Prete e via del Turismo; inoltre, sono previsti accessi da via Albinoni ovia Corelli (traverse di via Donizetti) e via Umbria;
• installazione di una balaustra lungo la parte sopraelevata per separarla dal muro
obliquo che scende verso il lungofiume;
• riqualificazione del muro obliquo per permettere una maggior tenuta delle opere;
l’attuale muro, infatti, non è adatto per l’arte urbana e potrebbe essere utilizzato per le
competizioni e gli eventi a tema, lasciando così il muro verticale sopraelevato per le
opere esistenti e per dare libero sfogo agli artisti;
• arredo urbano sotto forma di panchine di cemento e illuminazione sotto forma di faretti
per illuminare il muro verticale sopraelevato e valorizzare le opere e, al contempo,
illuminare l’area.
L’opera di rigenerazione dovrà ovviamente essere sottoposta al parere del demanio idrico e della sovrintendenza: non essendo un intervento invasivo (ed essendo l’area già cementificata e non argine vergine), però, non dovrebbero ravvisarvi criticità sotto questo aspetto. Inoltre, ogni intervento nell’area del lungofiume dovrà tenere conto delle possibili piene, in termini di sicurezza e resistenza.