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Cattolica Futura: “Per il 750° anniversario ricostruire virtualmente la città del passato”

Il prossimo anno Cattolica festeggerà 750 anni dalla sua fondazione come castrum medievale, avvenuta il 16 agosto 1271.

La storia narra che i suoi primi abitanti, provenienti da Gradara, Casteldimezzo ed agglomerati limitrofi, cercando un luogo per fuggire dalle vessazioni del Comune di Pesaro, si insediarono nell’area compresa tra il fiume Tavollo e l’allora rio Cattolica (poi rio delle Vivare, ora interrato, che correva dall’attuale Fungo fino al mare in zona via Fiume), zona sotto la tutela di Rimini. Da allora ospitalità e accoglienza divennero i capisaldi di Cattolica, luogo di sosta per i viandanti tra Rimini e Pesaro. Fu proprio grazie a quei valori che qualche secolo dopo nacque il borgo marinaro, che la rese la “Regina dell’Adriatico” (mentre, inizialmente, Rimini vietò la costruzione del porto).

“Questo anniversario – propone Cattolica Futura – si presenta come l’occasione perfetta per valorizzare il patrimonio storico e culturale di Cattolica e riportarlo, finalmente, alla ribalta. L’Assessora alla Cultura Maria Luisa Stoppioni, in occasione della sua nomina, aveva già anticipato che la ricorrenza verrà celebrata in grande stile”.

A tal fine, Cattolica Futura chiede all’Amministrazione due condizioni essenziali per la riuscita valorizzazione dell’anniversario:

1. lo stanziamento a bilancio di adeguati fondi per coprire le spese legate alla
ricorrenza;

2. l’apertura a cittadini e soggetti interessati con il fine di creare un tavolo di lavoro che,
programmaticamente e compatibilmente con il budget assegnato, sviluppi idee e
definisca le iniziative.

Al contempo, Cattolica Futura propone di cogliere l’occasione per investire nella tecnologia al servizio della cultura con un duplice obiettivo: celebrare l’anniversario con iniziative di grande impatto estetico e divulgativo e fornire al Museo della Regina (nonché al Centro Culturale Polivalente) strumenti, ad esempio totem interattivi, e contenuti innovativi da inserire all’interno della proposta culturale, anche per futuri progetti didattici.

“Che la tecnologia possa essere utilizzata per scopi divulgativi e culturali è ormai risaputo da tempo. Infatti schermi interattivi, proiezioni, canali YouTube, podcast e pagine social sono parte integrante del carnet di molti musei e gallerie. Esistono tecnologie ancora più immersive e interattive, già adottate con successo da tanti musei internazionali, finalizzate a creare delle vere e proprie esperienze. È il caso della realtà virtuale, cioè la simulazione di situazioni costruite intorno all’utente che vi si immerge attraverso un visore. Alcuni esempi virtuosi sono quello della mostra Modigliani in esposizione alla Tate Modern di Londra, che permetteva di visitare lo studio del pittore, accuratamente ricostruito al computer sulla base del luogo originale e quello del National Museum of Finland che permette di “entrare” nel dipinto di R. W. Ekman The Opening of the Diet 1863 by Alexander, e prendere parte alla scena raffigurata parlando coi presenti e osservando il palazzo reale”.

Cattolica Futura propone, quindi, di ricreare virtualmente la Cattolica del passato, partendo dai primi insediamenti preistorici e passando per le tappe fondamentali della sua storia, come appunto la fondazione del castrum medievale, la fortificazione nel Basso Medioevo, la nascita del borgo marinaro e l’espansione della città balneare avvenuta nel corso del secolo scorso.

“Come base di partenza, si potrebbe utilizzare la ricostruzione digitale dell’evoluzione dell’insediamento cattolichino, inserita nel progetto del 2013 Cattolica: Dalle origini al Settecento, curato dalla storica Maria Lucia De Nicolò ed elaborato dalla Digital Productions con il sostegno finanziario della BCC di Gradara. Un progetto simile è stato realizzato dal Museo della Storia di Bologna: con l’area espositiva La Macchina del Tempo, attraverso la realtà virtuale e i visori di HTC, i visitatori possono rivivere in prima persona la Bologna del XIII secolo, scoprendo oltre 2 chilometri quadrati di città in movimento e 1000 edifici”.

“Per Cattolica si potrebbe pensare ad un progetto simile, installando dei visori o pannelli interattivi con QR Code da inquadrare in diversi punti del territorio comunale nel periodo estivo che comprende anche il giorno della ricorrenza, anche congiuntamente agli eventi e ai seminari che si terranno, auspicabilmente, sull’argomento. Queste tecnologie, una volta conclusa la commemorazione storica, dovrebbero rimanere in dotazione del Museo della Regina, ammortizzando così l’investimento iniziale (che comprende sia la ricostruzione in 3D della città nelle varie epoche storiche sia i visori per la realtà virtuale che i pannelli interattivi)”.

Parallelamente alla realtà virtuale, Cattolica Futura propone di implementare anche la realtà aumentata per celebrare i 750 anni della “nascita” di Cattolica: “Se la prima richiede visori ad hoc, la seconda funziona con qualsiasi smartphone o tablet. Con la realtà aumentata, infatti, si arricchisce il mondo circostante con informazioni e immagini generate da un software. La Tate Britain, con il progetto Untold Stories, permette di portare in vita alcuni dipinti inquadrandoli con la fotocamera del cellulare. A livello italiano, si segnala il MAST di Bologna che con l’app Avara, durante la mostra Anthropocene faceva apparire vari elementi nel museo, come un rinoceronte o una cumulo di corni di elefanti”.

“Per l’anniversario in questione, la realtà aumentata potrebbe essere utilizzata per ricreare alcuni scenari, ad esempio mostrando l’evoluzione di alcuni edifici storici: dalle origini ad oggi. Si pensi anche alla possibilità di inquadrare con il cellulare alcuni luoghi di rilevanza storica o naturalistica e visualizzare una linea del tempo che ne descriva sviluppo nel corso della storia. Anche in questo caso, l’investimento avrebbe un ritorno in ottica futura per il sistema museale del territorio”.

“Chiaramente, la celebrazione dei 750 anni del castrum medievale dovrà essere accompagnato da una serie di iniziative coordinate tra loro: le proposte di Cattolica Futura si inserirebbero all’interno di una pianificazione più ampia, composta da seminari ed eventi, nonché da ricerca storica, pubblicazioni e didattica”, conclude Cattolica Futura

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