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Cattolica Futura: le proposte per “innovare” i negozi di quartiere

La chiusura di numerose attività commerciali – scrive in un comunicato Cattolica Futura – non può essere imputata ad un singolo fattore né esclusivamente a cause esterne, anche perché spesso ogni negozio fa storia a se stante. È innegabile, però, che il settore sia in crisi da anni: nuove abitudini di consumo e una maggiore competizione da parte di grande distribuzione organizzata e commercio elettronico hanno eroso rapidamente i guadagni del commercio di vicinato. 

Se è vero – prosegue la nota – che dal punto di vista prettamente economico i negozi di vicinato sono solitamente meno competitivi, è altresì vero che la loro presenza rappresenta talvolta un fattore di coesione sociale nei centri urbani, grazie a minor degrado e maggior spirito imprenditoriale dell’individuo. La situazione, purtroppo, è comunque destinata a peggiorare, a causa della pandemia (che ha spostato molti acquisti sul Web) e di alcune scelte dell’Amministrazione, la quale ha recentemente approvato la costruzione di una nuova media superficie di vendita (ed è intenzionata ad approvarne una seconda). 

Per questo motivo, sono necessari interventi urgenti e di ampio spettro che sfuggano l’estemporaneità di iniziative magari scenografiche ma poco rilevanti nel lungo periodo. Cattolica Futura propone una serie di iniziative, alcune delle quali già sperimentate con successo in altri Comuni, rivolte all’Amministrazione e alle associazioni di categoria, sotto forma di incentivi economici, sia ai consumatori sia alle imprese, che sfruttano la tecnologia per stimolare gli acquisti nei negozi di vicinato, fidelizzare ulteriormente la clientela e creare una rete trasversale di attività che, attraverso economia di scala, possono muoversi più agilmente nel contesto odierno. 

 

Carta fedeltà “Cattoli-card”

Uno degli obiettivi principali delle attività commerciali è la fidelizzazione, cioè il mantenimento della propria clientela attraverso una serie di azioni volte ad incentivarne il ritorno e incrementarne la spesa. Le grandi aziende, grazie a maggiori volumi di vendita, riescono a fidelizzare molto più facilmente i clienti, utilizzando sconti esclusivi e servizi accessori. Per questo motivo – continua il comunicato stampa – Cattolica Futura propone di creare una carta per gli acquisti (sia fisica sia digitale, attraverso app), utilizzabile trasversalmente nelle attività convenzionate all’interno del territorio — come negozi, ristoranti/bar, centri estetici — che permette di accumulare punti sulla base della spesa effettuata o di spendere i punti medesimi sotto forma di sconti. Il meccanismo si basa su uno sconto sugli acquisti garantito al cliente in forma di punti corrispondenti ad un credito in denaro che egli può spendere immediatamente per effettuare altri acquisti nelle medesime attività locali aderenti al circuito. A garanzia dei flussi di cassa, il Comune, in collaborazione con un istituto bancario del territorio, gestisce il conto corrente unico sul quale confluiscono i punti in termini monetari. L’ente, inoltre, per facilitare esercenti e consumatori, fornisce anche l’infrastruttura tecnologica, emettendo la carta e promuovendo il progetto. La carta ha numerosi vantaggi: da un lato, permette di fidelizzare più velocemente la clientela per i negozi di vicinato (superando l’ostacolo tecnologico e di costo che avrebbero le singole attività se volessero fidelizzare singolarmente con una propria carta) e dall’altro permette maggiori risparmi economici per i consumatori. La piattaforma digitale della carta, inoltre, può essere utilizzata come vetrina online per i negozi stessi, potenzialmente accogliendo in futuro un vero e proprio sito di e-commerce. 

 

Buoni spesa “Oggi per domani”

Durante la pandemia, molte attività commerciali sono rimaste chiuse per via delle misure restrittive decide dal Governo. Attualmente, le attività della ristorazione possono svolgere solamente vendita a domicilio ed asporto. La chiusura forzata crea non pochi problemi, in quanto con minori ricavi è più difficile onorare tutte le spese inevitabili, come affitto, utenze e inventario. Poiché non è detto che la seconda ondata sia l’ultima e considerando che ulteriori misure restrittive potrebbero essere dietro l’angolo, Cattolica Futura propone di sistematizzare la possibilità per le attività di rilasciare dei buoni spesa per i loro beni e servizi che i clienti possono acquistare per regali oppure per acquisti in un secondo momento. A tal fine, la vendita dei buoni verrebbe centralizzata su una piattaforma ad hoc (come Un Caffè Sospeso, nato proprio durante il lockdown) oppure utilizzando l’infrastruttura della carta fedeltà di cui sopra. Con i buoni, è possibile raccogliere rapidamente liquidità per far fronte alle utenze e alle altre spese immediate anche fornendo incentivi ai clienti in termini di sconti. 

 

“Armadietti di vicinato”

Tra i vantaggi dell’e-commerce, vi è la possibilità di ricevere a casa in poco tempo la merce acquistata con conseguente abbattimento di costi di trasporto e tempo per il consumatore. È possibile avvicinare anche il commercio locale a questa modalità d’acquisto: per questo motivo, Cattolica Futura propone di installare punti di ritiro self-service dislocati nei quartieri dove i negozianti possono riporre la merce acquistata dai clienti residenti nell’area, ovviamente previo mutuo accordo. Una tecnologia simile è già usata, tra gli altri, da Amazon, con armadietti intelligenti per la consegna e la raccolta dei pacchi. Gli acquisti possono avvenire via telefono, mail e Whatsapp (con pagamento “differito” al punto di ritiro o attraverso app) oppure anche sul sito dell’esercente, se disponibile. In questa maniera – scrive ancora Cattolica Futura – i clienti possono ritirare le merce acquistata in un orario più ampio, anche evitando alcuni disagi legati al raggiungimento delle attività, specialmente nei momenti di maggior traffico e nei periodi di alta stagione; al contempo, i negozi possono aumentare la loro clientela con costi di trasporto relativamente bassi (viste le dimensioni del territorio cattolichino). Questi armadietti di vicinato avvicinerebbero, quindi, le attività ai consumatori e potrebbero anche essere gestiti in collaborazione con i comitati di quartiere. 

 

Piattaforma consegne a domicilio “Quartieri in rete”

In ottica futura, i punti di ritiro dovrebbero essere inseriti in una rete più ampia, centralizzata ed autonoma di consegne a casa, che possa coinvolgere anche botteghe alimentari e servizi di ristorazione. Nelle grandi città sono presenti aziende che, attraverso siti e app, aggregano gli esercenti e permettono di acquistare beni e servizi che poi vengono consegnati a casa oppure ritirati da asporto. Nelle piccole realtà come quella cattolichina, queste aziende non hanno incentivo ad entrarvi, per via di un mercato più limitato (e quindi minori margini di guadagno). Ciò non toglie – conclude la nota – però, che anche in queste realtà la domanda per le consegne a domicilio e l’asporto sia in costante aumento. Per questo motivo, Cattolica Futura propone di centralizzare e sistematizzare la ricerca delle consegne a domicilio in un’unica piattaforma, diversamente dall’attuale situazione, dove ogni esercente che utilizza canali propri e indipendenti. Se sviluppare una piattaforma locale può essere un investimento troppo oneroso (i costi diminuirebbero se coprisse più Comuni), si può altrimenti utilizzare una piattaforme terza già esistente, come ad esempio Consegne Etiche, che coniuga la digitalizzazione delle consegne con condizioni lavorative giuste ed eque per i fattorini”. 

Cattolica Futura

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