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Cattolica Futura: “La Giunta Gennari continua a perdere pezzi”

Un comunicato di Cattolica Futura sulle dimissioni dell’Assessora del sociale di Cattolica Patrizia Pesci:

“Senza slanci di immaginazione e di fantasia, si perde l’eccitazione dell’avere una possibilità. Sognare, dopo tutto, è una forma di pianificazione”. (Gloria Steinem)

Con le dimissioni dell’Assessora al sociale Patrizia Pesci, la Giunta di Cattolica – dice il comunicato di Cattolica Futura – perde un altro pezzo dopo la Vicesindaca Valeria Antonioli. Il segnale politico è importante: chi governa Cattolica è allo sbaraglio.

I più attenti osservatori lo avevano notato da tempo: dopo la sbornia del primo anno, il percorso decisionale dell’ente pubblico è proseguito a zig-zag, tra imbarazzanti intoppi e grottesche boutade, risultati di una mai riconosciuta incapacità di ascoltare i cittadini e i loro rappresentanti e di una mai realizzata incompetenza, quest’ultima sfociata nello strapotere di alcuni dirigenti. A coronare il tutto, l’ingombrante assenza di qualsiasi visione politica: verso quale futuro l’Amministrazione vorrebbe portare Cattolica?

Tutto ciò ha generato immobilismo e miopia istituzionale. Gli uffici – prosegue il comunicato – adibiti alle tematiche sociali sono inefficienti e spesso irraggiungibili dai cittadini, sia fisicamente sia in remoto; i materiali informativi per i sussidi sono ancora esclusivamente in lingua italiana (nonostante la presenza cospicua di famiglie straniere residenti nel territorio comunale); nessun progetto è stato promosso in materia di pari diritti per la comunità LGBTQ+; la partecipazione dei cittadini è stata per di più di facciata; il regolamento di polizia municipale è pieno di incongruenze ed è stato persino ripreso da Avvocato di strada Onlus in quanto sanciva sanzioni ai mendicanti fino a 150 euro (mentre tuttora continua a mancare un regolamento per l’organizzazione del corpo di polizia); l’associazionismo a livello locale non è stato incentivato in alcun modo – anzi, è stato persino ostacolato, con l’assenza di luoghi pubblici per gli incontri e la richiesta d’affitto per quelli già disponibili; l’inazione sui temi della disabilità, con un impegno ancora disatteso sulla redazione di un piano sull’eliminazione delle barriere architettoniche; i servizi demografici non hanno subìto alcuna evoluzione in termini di sburocratizzazione e digitalizzazione.

Ora, Noi non chiediamo le dimissioni del Sindaco e di ciò che rimane della Giunta. In questo momento complesso – conclude la nota di Cattolica Futura –  per l’economia locale, mantenere una continuità politica, per quanto fragile e ininfluente, è un valore. Noi chiediamo al Sindaco e a ciò che rimane della Giunta di avviare, in questi ultimi mesi di governo, un percorso di ascolto della cittadinanza, aperto e trasparente, per porre le basi di progetti futuri condivisi e progressisti. Non ci aspettiamo che il Sindaco diventi un amministratore illuminato dopo aver contribuito alla deriva cittadina degli ultimi anni ma ci aspettiamo quantomeno la decenza di riconoscere le criticità delle proprie modalità e azioni di governo”.

Cattolica Futura

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