Oltre 170 team di ricerca stanno lavorando per sviluppare un vaccino sicuro ed efficace contro il coronavirus, il quale potrebbe avere una diffusione già nei primi mesi del 2021: è infatti attesa per il 29 dicembre l’autorizzazione dell’Agenzia Europea del Farmaco per il
vaccino Pfizer/BionTech mentre Il 12 gennaio, invece, arriverà il verdetto sul vaccino Moderna. La distribuzione e somministrazione del vaccino su larga scala rappresentano una nuova sfida per le amministrazioni locali: servono luoghi per conservarlo nonché spazi adeguati per la vaccinazione.
Il Comune di Rimini ha già attivato un gruppo di lavoro di supporto all’ASL per tutti gli aspetti logistici e organizzativi che coinvolgono direttamente il Comune—quali individuare gli spazi e metterli a disposizione. Nel frattempo, ha già individuato le sedi per permettere ai medici di base di fare i tamponi antigenici rapidi (a Viserba e in zona via Pascoli).
Cattolica Futura aveva già richiesto all’Amministrazione di avviare un’indagine per gli spazi da fornire ai medici di base. A questa richiesta, si aggiunge l’istanza di individuare gli spazi per la vaccinazione, preferendo luoghi di ampie dimensioni, facilmente raggiungibili anche da persone con disabilità e con mezzi sostenibili, e dislocati nei vari quartieri. Ad esempio, gli spazi dedicati alle attività sportive oppure i teatri—con la possibilità di prevedere anche aree all’aperto, ad esempio nei parchi pubblici, da adibire con adeguate strutture.
Inoltre, Cattolica Futura richiede all’Amministrazione di avviare una campagna informativa istituzionale sui vaccini, promuovendone la sicurezza e indicandone l’importanza in questo momento storico. Purtroppo, qualche anno fa, l’attuale Amministrazione si schierò apertamente contro l’obbligo vaccinale—Cattolica Futura è però certa che i recenti avvenimenti abbiano mostrato l’importanza del metodo scientifico e delle scoperte in campo farmaceutico e che il Comune di Cattolica possa veicolare informazioni corrette per combattere lo scetticismo nei confronti dei vaccini.
Per fronteggiare la pandemia sono necessari nuovi modi di intendere le modalità di supporto e gli spazi, anche pubblici. Ad esempio, in alcune città d’Italia gli ospedali hanno cominciato a portare l’assistenza a domicilio attraverso unità mobili, operando in modo che le persone più fragili, a rischio di essere ospedalizzate o di fare lunghe attese in pronto soccorso, possano avere un immediata risposta. A Cattolica c’è già un esempio virtuoso in questa direzione: il Royal Hotel, che dalla scorsa primavera, in convenzione con l’ASL, permette ai positivi di trascorrere la quarantena in sicurezza.