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Cattolica Futura ha fatto i conti: “Oltre 240 alberi abbattuti dal 2016 a oggi”

Oltre 240 alberi abbattuti in aree pubbliche a Cattolica da giugno 2016 ai primi mesi del 2021: è questo il conteggio a cui è arrivata Cattolica Futura raccogliendo documenti ufficiali e testimonianze di cittadine e cittadini — nel primo vero e proprio censimento
sugli abbattimenti mai effettuato a Cattolica, consultabile al seguente indirizzo: http://bit.ly/3dqNkQi (ogni contributo è benvenuto: non è stato possibile rintracciare tutti gli alberi abbattuti).

Una vera e propria strage in un territorio già fortemente urbanizzato (Cattolica è il Comune dell’Emilia-Romagna con più consumo di suolo) e la cui espansione edilizia non si arresta – commenta Cattolica Futura – . Nel censimento sono conteggiati sia gli abbattimenti approvati dal Comune su richiesta di privati sia quelli decisi dal Comune stesso. I primi riguardano solitamente singole piante e le motivazioni per giustificare gli abbattimenti sono state le più disparate: dalla pianta effettivamente morta al disagio causato dalle foglie.
A destare maggiori perplessità, comunque, sono gli abbattimenti legati ai lavori pubblici che, diversamente dalle richieste dei privati, secondo il Regolamento del verde urbano, non sono soggetti ad autorizzazione se producono un «miglioramento
ambientale, estetico-culturale»”.

“Chiaramente, in questi casi, la discrezionalità dell’Amministrazione è ampia e difficilmente controllabile, come molti recenti lavori
hanno dimostrato. Ad esempio, in via Dante sono state abbattute le piante esistenti per fare spazio a delle palme: solo una questione estetica? Decisamente opinabile. In alcuni casi, come via Francesca da Rimini, si è preferito il mero abbattimento a riqualificazioni più estese e sensate (che lasciassero spazio ai pini per svilupparsi correttamente) con il risultato che, a un anno e mezzo dai lavori, la strada è già piena di crepe. Oltre 240 alberi abbattuti, sì: ma anche moltissimi piantati, si potrebbe pensare. In primis, è bene ricordare che il verde urbano è essenziale primariamente nel contesto più urbanizzato (a Cattolica, a mare della ferrovia) dove le temperature sono più alte nei mesi estivi, l’inquinamento maggiore e le zone d’ombra maggiormente necessarie—piantare alberi in zone già verdi o relativamente periferiche è una buona pratica ma ancor meglio sarebbe preservare e aumentare il verde nella strade più trafficate e con una maggiore densità di edifici”.

“Inoltre – conclude il gruppo – , è anche bene considerare che una nuova piantumazione sostituisce completamente un albero adulto abbattuto quando raggiunge uno sviluppo comparabile. Non tutti gli alberi piantumati, infatti, raggiungeranno la maturità; in piazza Aldo Moro, ad esempio, alcuni alberi sono già secchi. Non da meno, è importante valutare il tipo di albero scelto per la sostituzione: le palme di via Dante garantiscono la stessa ombra e lo stessa capacità di assorbimento di anidride carbonica degli alberi precedenti? Difficile crederlo. Sicuramente, i peri cinesi che sostituiranno (solo in parte, numericamente parlando) i pini di via Trento non hanno lo stesso impatto sull’ambiente circostante”.

(foto di repertorio)

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