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Cattolica Futura e Partito Democratico per il voto ai fuori sede

Cattolica Futura e PD Cattolica aderiscono a “Voto dove vivo”.

La campagna ha l’obiettivo di introdurre il voto per i fuorisede.

In Italia – scrivono in una nota congiunta Cattolica Futura e Partito Democratico – il voto al di fuori del Comune di residenza per le elezioni nazionali è consentito solo per determinate categorie di lavoratori, mentre per tutti gli altri elettori è previsto solamente il rimborso parziale dei costi di viaggio sostenuti per poter tornare a votare dove si risiede.

Secondo la Costituzione, però, il voto, oltre ad essere personale, eguale, libero e segreto, non può essere limitato se non per incapacità civile, per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale previsti dalla legge. Le persone che hanno il domicilio in un Comune diverso da quello di residenza  – prosegue la nota di Cattolica Futura e PD – sono stimate tra il milione e mezzo e i due milioni. La fascia della popolazione maggiormente colpita dalla mancanza di una legge che tuteli il diritto di voto in mobilità è quella dei giovani tra i 18 e i 35 anni che si spostano per formazione o alla ricerca del primo impiego.

In questo momento – continua la nota – alla Camera dei Deputati è depositata una proposta di legge che si propone di trovare un punto di equilibrio tra l’esigenza di non alterare la rappresentanza e la necessità di consentire a tutti i cittadini di esercitare realmente il proprio diritto-dovere di voto. Per sostenere e promuovere questa proposta, è nato il Comitato Voto Dove Vivo, apartitico e aperto ai singoli cittadini e a tutte le realtà associative, studentesche, politiche e culturali; al comitato hanno aderito Cattolica Futura e il Partito Democratico di Cattolica, e come Amministratori, il Consigliere comunale di Cattolica Futura, Marco Magnani, la Consigliera comunale Alice Michelini e l’Assessore Federico Vaccarini del Partito Democratico; i cittadini e le cittadine possono aderire al seguente link: chng.it/KRfxKBPCny.

La modalità di voto proposta è quella del voto per corrispondenza, già utilizzata in diversi Stati e per gli italiani residenti all’estero. Con il voto per corrispondenza, le schede elettorali vengono distribuite agli elettori per posta, su richiesta o limitati a persone che soddisfano determinati criteri.

Diversi esperti hanno svolto studi sul voto per corrispondenza arrivando a dimostrare che i sistemi di sicurezza sviluppati negli anni per rendere più sicuro il voto via posta lo rendono persino più sicuro rispetto al voto in persona. Inoltre – conclude la nota congiunta di Cattolica Futura e PD – questo sistema di voto si dimostra bipartisan, non favorendo nessun partito politico; sembrerebbe, infine, in grado di avere un effetto benefico sull’affluenza alle urne e di ispirare la fiducia del pubblico nel processo di voto”.

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