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“Cattolica Futura” critica il progetto di promozione turistica del Comune negli Stati Uniti. Soldi buttati

Cattolica Futura prende di mira il progetto, approvato dalla giunta comunale di Cattolica, di promozione sul mercato USA. Un progetto spalmato in 5 anni del costo complessivo di 500mila euro di cui 150mila a carico del Comune. Cattolica Futura ritiene il progetto carente “di date e riferimenti delle attività”

La nota integrale

“Il 18 agosto Massimo Nicastro, attuale co-proprietario della Marignanese-Cattolica, proponeva al Comune di Cattolica di partecipare ad un “progetto” di promozione di Cattolica negli Stati Uniti dal costo stimato di €500.000 (30% del quale — €150.000 — a carico dell’ente pubblico) e da realizzarsi nell’arco di cinque anni. Nemmeno un mese dopo, il 10 settembre, la Giunta accoglieva il progetto mentre il 3 dicembre confermava un primo acconto di €30.500.

Su quali basi il Comune di Cattolica ha deciso di indirizzare verso la Nicastro Group, che ha sede a Miami e non risulta abbia alcuna esperienza in marketing turistico, un esborso così ingente per le casse comunali? La premessa fondante delle decisioni della Giunta sopra menzionate è il documento con cui Massimo Nicastro ha proposto la collaborazione al Comune, composto da appena due pagine: in una viene riportato il CV del proponente (ininfluente ai fini del finanziamento) mentre nell’altra un elenco di attività molto vaghe e sconnesse che rappresenterebbe il cuore del “progetto per la promocommercializzazione” di Cattolica negli USA.

Tra le attività elencate si segnalano:
– generiche promozioni di Cattolica a Miami Beach e nelle strutture ricettive e alberghiere di proprietà delle “società di riferimento” di Nicastro, attraverso materiale pubblicitario e broadcasting di spot pubblicitari;
– organizzazioni di eventi come “serate a tema nei ristoranti” e incontri istituzionali (ad esempio, con il Sindaco di Miami Beach e con la Camera di commercio della Florida);
– organizzazione di scambi culturali ed interscambio di studenti fra i licei di Miami Beach e studenti di Cattolica.

Perché non si può parlare di “progetto”? Nel documento sono totalmente assenti date e riferimenti alle attività. Il piano temporale non è per niente accennato (se non un mero riferimento alla durata complessiva di cinque anni). Non è possibile tracciare alcuna roadmap attraverso una programmazione, anche a lungo termine: condizione sine qua non per ottenere finanziamenti. È assente la modalità di misurazione del ritorno dei soldi investiti (i cosiddetti key per index). Ogni voce dell’elenco dovrebbe avere uno sviluppo specifico con indicate le modalità di misurazione.

Ad esempio, si parla di “distribuzione di materiale mirato”.
• Dove? Servirebbe una lista di luoghi potenzialmente interessati all’attività.
• Cosa? Un dépliant oppure una locandina, con grafica da sottoporre all’approvazione del Comune?
• Quando? Quando comincia la distribuzione?
• Cosa? Cosa si pubblicizza e qual è il messaggio che si vuole veicolare?
• Quale ritorno? Ad esempio, una misurazione degli accessi di un URL specifica presente nel materiale promozionale.

Ogni voce dovrebbe illustrare nei dettagli la procedura per la realizzazione delle attività. Il “broadcasting” della pubblicità prevede un video? Chi lo produce? Qual è il costo? Solo per un video promozionale sarebbe necessaria un’analisi approfondita per capire il target e il messaggio e per coniugare gli obiettivi economici con l’appeal emotivo e informativo.
Ad onor del vero, il primo impegno di spesa verrà liquidato a seguito del ricevimento di un report analitico che evidenzi le azioni svolte dalla Nicastro Group: ma senza un progetto come è possibile verificare le azioni svolte?
La voce probabilmente più bizzarra dell’elenco riguarda la “promozione mirata nelle 198 Università Cattoliche negli USA e nelle organizzazioni giovanili e religiose”.

Il motivo? Secondo il Sindaco, come affermato durante il Consiglio Comunale del 28 settembre, «[h]a giovato in qualche modo anche il nome di Cattolica. Nicastro fa parte della lobby cattolica […] lui ha grossissimi rapporti con le 190 università cattoliche americane». La decisione di promuovere una città di mare negli Stati Uniti sulla base della similitudine del nome con una fede religiosa si commenta da sola.

Che la promozione di Cattolica negli USA non abbia basi solide (oltre a non esistere alcun progetto che giustifichi la spesa) è dimostrato dalla totale assenza di una strategia di marketing, con buona pace dei progetti che da anni tentano di pubblicizzare il mare insieme all’entroterra sfruttando le sinergie tra Comuni. Aprirsi ad un nuovo mercato richiede anni, talvolta decenni di lavoro, specialmente nel caso del turismo americano (nel 2019, a Cattolica, si registrarono 551 turisti statunitensi a fronte di 350.000 turisti totali): e non pare certamente una buona idea correre da soli, piuttosto che come territorio. La sensazione è che, per l’ennesima volta, si sia proceduto senza progettualità, ipotecando
soldi pubblici sulla base di promesse irrealizzabili.”

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