Erano stati arrestati dai Carabinieri di Cattolica lo scorso 21 luglio con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti ed erano stati condannati dal Tribunale di Rimini a 1 anno e 8 mesi pena sospesa.
Ecco, appunto, pena sospesa, che significa in termini concreti libertà immediata senza misura restrittiva di sorta. Una condizione che Lorenzo Mancini, milanese classe 92 residente a Cattolica e Antonio Persica napoletano classe 83 residente sempre nella Regina hanno voluto sfruttare per accanirsi con una coppia di 30enni cattolichini loro acquirenti prima dell’arresto, ritenuti dai malviventi collaboratori delle Forze dell’Ordine.
Così all’indomani dell’arresto, i due, assieme a un terzo complice, l’albanese Bizari Erdit, classe 93, hanno iniziato a tempestare di telefonate e messaggi su Whatsapp contenenti minacce sessuali piuttosto esplicite, talvolta anche arrivando a minacciare di uccidere la coppiettta. In particolare il terzetto aveva chiesto ai due ragazzi di dover incassare 500 euro a causa di un debito di 150 euro “maturato” in seguito a una cessione di droga.
I due ragazzi, spaventati, hanno allertato i Carabinieri che, dopo aver verificato la veredicità delle minacce leggendo i messaggi recapitati sul telefonino dei giovani, hanno informato dei fatti la Procura riminese. Il GIP Vinicio Cantarini ha dunque emesso l’ordinanza di custodia cautelare per i tre ragazzi ora agli arresti al carcere i Casetti di Rimini con l’accusa di tentata estorsione aggravata dalle minacce.