Anpi Cattolica chiede all’amministrazione che sarà eletta una sede di riferimento.
“Crediamo che in una Comunità esistano valori, simboli e riti che vanno preservati come bene prezioso, in quanto elementi costitutivi dell’identità di un popolo. Tali valori, perché crescano, vanno sostenuti con le parole e con i fatti.
L’Anpi Cattolica-Valconca, associazione attiva a Cattolica quasi ininterrottamente dal 1944, svolge da sempre la sua attività di valorizzazione e sostegno della “memoria attiva” della Resistenza, e difesa e conoscenza della Costituzione repubblicana antifascista, con puro spirito volontaristico e di servizio alla città ed ai cittadini, senza alcun utile economico. Siamo convinti che la nostra esistenza sia un valore aggiunto utile e necessario per la comunità cui apparteniamo.
A fronte di ciò, Anpi in questi ultimi anni si è trovata nella situazione – come altre Associazioni cittadine – di non poter più avere una sede di riferimento. Con la recente riforma nazionale del cosiddetto “terzo settore” – in cui forzosamente sono state inserite anche le Associazioni combattentistiche e d’Arma come ANPI – si è giustamente e legittimamente voluto dare ordine e regola al mondo variopinto e vitale dell’associazionismo: nel fare ciò si è tuttavia voluto adottare un criterio economicista ed amministrativo che, interpretando in maniera restrittiva le norme, ha compromesso la possibilità di utilizzo di locali di proprietà comunale da parte di tutte quelle Associazioni – come la nostra – dotate di minime risorse economiche.
ANPI ha in progetto per il prossimo futuro di aprirsi ulteriormente alla città creando un archivio/ biblioteca dedicata ai temi della democrazia e della Resistenza, mettendo a disposizione il cospicuo patrimonio librario che già possiede assieme ad altre donazioni (siamo in trattativa per la biblioteca dell’ex partigiano Umberto Palmetti, recentemente scomparso): anche per fare ciò, una sede è essenziale.
Facciamo appello all’Amministrazione che verrà eletta a Cattolica affinché nel prossimo futuro si adoperi concretamente per soddisfare questo tipo di esigenza: lo chiediamo sottolineando il nostro essere una Associazione combattentistica parte di quel mondo dell’Associazionismo povero di mezzi ma ricco di quei valori etici e morali senza i quali non esiste una comunità ma solo una sommatoria di individui in conflitto tra di loro”.