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Cartoon Club, la direttrice artistica Zanetti: “quest’anno riportiamo il fumetto nel cuore di Rimini”

Cartoon Club, Festival Internazionale del cinema d’animazione, del fumetto e dei games è stato inaugurato ieri, 16 luglio, e chiuderà i battenti domenica 22. È oramai uno degli appuntamenti fissi dell’estate riminese, in grado di richiamare da tutta Italia centinaia di appassionati. Nell’anno della 34° edizione della kermesse, i riflettori sono puntati sul centro storico di Rimini: al tradizionale “Riminicomix”, la mostra mercato sul fumetto allestita in Piazzale Fellini cui è abbinata gara di Cosplayer, in programma in Piazzale Fellini, gli organizzatori della kermesse hanno voluto affiancare una serie di appuntamenti legati perlopiù al cinema d’animazione e al fumetto d’autore previsti nel cuore del capoluogo romagnolo. Per la manifestazione si tratta di uno storico ritorno. La prima edizione di Cartoon Club fu infatti ospitata negli spazi della vecchia pescheria di Piazza Cavour. Abbiamo fatto una chiacchierata parlando di passato, presente e futuro della kermesse con Sabrina Zanetti, direttrice artistica del festival.

Sabrina Zanetti, Cartoon Club è un festival importante nel cartellone di eventi riminese. Ha una storia alle spalle non indifferente, come è cominciata questa avventura?

«La ricetta vincente è la passione. Il gruppo che con me ha portato avanti questa esperienza è cresciuto con il festival. Il Festival è nato 34 anni fa grazie a una intuizione di Paolo Scarponi, presidente delle arti. Era il 1985 e Scarponi decise di organizzare nella cornice della Vecchia Pescheria di Rimini due serate dedicate al cinema d’animazione italiano, che ebbero come ospiti i due disegnatori riminesi Osvaldo Cavandoli e Nedo Zanotti. Da quella prima serata ne sono succedute negli anni tante altre, sempre in pescheria. Era un festival dedicato esclusivamente al cinema d’animazione italiano. Alla morte di Paolo Scarponi ci siamo tirati su le maniche e abbiamo deciso di continuare l’esperienza. Eravamo ragazzi e abbiamo imparato a gestire un vero e proprio evento, che nel 1996 si è trasformato inglobando il cinema d’animazione internazionale e il fumetto. Da una piccola kermesse che durava al massimo qualche giorno Cartoon Club è diventato un evento che fino a qualche anno fa durava un mese e coinvolgeva anche l’entroterra».

E proprio quest’anno il festival torna nel centro storico…

«L’idea è stata quella di ritornare nel centro storico per portare l’anima del festival, che celebre il cinema d’animazione e il fumetto, nei luoghi della cultura riminesi, anche quelli rinnovati, come il Cinema Fulgor. Al mare rimane l’ormai rinomata mostra mercato del fumetto, dove incrociamo le nuove tendenze che circolano attorno a questo genere, e la gara coslplayer, seconda solo a quella di Lucca se contiamo il numero dei partecipanti».

E sdoppiandovi tra centro e mare la speranza è invece quella di attirare un pubblico sempre maggiore?

«Sicuramente, con il nostro ritorno in centro, andiamo a nobilitare il fumetto come genere, visti gli spazi culturali che abbiamo a disposizione. E la speranza è senza dubbio quella di incrociare quella fetta di pubblico difficile da portare al mare. Parliamo di quelle persone che seguono più agli eventi culturali e meno le iniziative commerciali come la mostra mercato».

Come vede il futuro del festival?

«Di questi tempi è difficile dirlo, ma possiamo fare affidamento sui contributi pubblici, che per quanto vadano diminuendo, sono garantiti dalle istituzioni, come il Comune di Rimini, la Regione Emilia Romagna. Mi piace inoltre ricordare che abbiamo ottenuto il patrocinio del Mibact e della presidenza della comunità europea. Ma soprattutto mi preme sottolineare una cosa: noi siamo un gruppo di volontari, grazie alla nostra passione il festival, che ci porta via quasi tutto il nostro tempo libero, può contare su un punto di forza non da poco».

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