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Caro gasolio, Nadia Rossi (Pd): “Da Regione 1,5 milioni ai pescatori”

“Con una legge a sostegno del settore agroalimentare, 1,5 milioni per le aziende colpite dal caro gasolio nel settore pesca e acqua coltura. In programma interventi anche per l’innovazione del settore agricolo”, spiega la consigliera regionale Pd Nadia Rossi.

La Regione Emilia-Romagna, con una legge approvata dall’Assemblea Legislativa che garantisce sostegni immediati e urgenti al settore agroalimentare, corre in soccorso dei pescatori. “Come avevo sottolineato con una interrogazione urgente discussa in aula lo scorso maggio, il settore pesca, già in ginocchio per la pandemia, ha subito gravissime conseguenze negli ultimi mesi a causa del caro gasolio. L’evolversi della crisi energetica e bellica, come è noto, ha costituito un ulteriore aggravio alle imprese della pesca e acquacoltura che sono dovute ricorrere a lunghi periodi di fermo pesca per limitare i danni economici, dei quali non riuscivano a rientrare con l’attività di pesca”

“La nostra Regione, – come chiarito già nei mesi scorsi dall’Assessore regionale Alessio Mammi e dalla Giunta -, punta a sostenere tutta la filiera della pesca, che per la Riviera romagnola ed i nostri territori significa famiglie, imprese, lavoratori, pescatori e ristoratori. – rassicura Rossi – Con la legge regionale approvata oggi, ed emendata per aumentare le risorse a disposizione, garantiamo 1,5 milioni per le marinerie e la filiera imprenditoriale emiliano-romagnola”.

“La legge interviene a tutto tondo per la filiera agroalimentare, che per l’Emilia-Romagna costituisce un vero e proprio punto fondamentale di ricerca, sviluppo e crescita. – richiama la consigliera dem –  Con 5,7 milioni subito disponibili, interveniamo per sostenere la pesca, ma anche l’innovazione del settore agricolo e agroalimentare, la progettazione di infrastrutture per l’irrigazione da parte dei Consorzi di Bonifica, il contrasto alla diffusione della peste suina negli allevamenti, infine il finanziamento delle spese per l’attuazione dei piani di controllo da parte delle Province delle specie con abitudini fossorie come cinghiali e nutrie”.

 

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