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Il Carlino, il centro storico, i meriti. 20 anni di progetti realizzati

Nei giorni scorsi vi sono state due notizie, apparentemente non collegate, su importanti opere nella città di Rimini. La prima riguarda il Teatro Galli.

Il giornalista del Carlino, Carlo Andrea Barnabè, rispondendo ad un lettore, affermava che nel passato vi è stata “una colpevole incuria” sul centro storico. Carlo Andrea Barnabè non sazio della prima risposta aggiungeva un secondo giudizio, questa volta rispondendo al sottoscritto che faceva notare le iniziative della giunta Ravaioli sul centro storico.

Scriveva BarnabèLungi da me, (ex) assessore Melucci, sottostimare il contributo dato dai predecessori di Andrea Gnassi alla rinascita del centro storico. Ogni amministrazione coltiva sogni e progetti, ma la differenza sta nella capacità di rimuoverli dai cassetti e portarli a casa. Se non ricordo male, il sindaco Ravaioli ha governato 12 anni lasciando il teatro Galli com’era e dov’era”. Ebbene entrambe le affermazioni sono non vere, prive di ogni fondamento tecnico e giuridico.

Alberto Ravaioli ha già risposto sul Teatro indicando i percorsi e le procedure che ne hanno permesso la realizzazione. Un intervento che ha chiarito che sul Teatro Galli non vi era nulla da rimuovere dai cassetti, ma seguire i lavori, come è stato fatto dall’attuale amministrazione comunale. Anche questo un lavoro impegnativo ma in prosecuzione a quello fatto precedentemente.

Ma è non vera neanche l’affermazione più generale sulle “colpevoli incurie” per la riqualificazione del centro storico.

La realtà è ben diversa dal giudizio superficiale del redattore del Carlino. Dall’insediamento della Giunta Chicchi per proseguire con la giunta Ravaioli, il centro storico è sempre stato, nel passato, al centro di importanti scelte amministrative.

Andiamo con ordine: La giunta Chicchi ha rilanciato il centro storico con la cittadella Universitaria. Interventi strutturali importanti (ultimo terminato qualche giorno fa) per recuperare spazi ed edifici pubblici. Una scelta che ha anche permesso di recuperare il patrimonio edilizio privato per la presenza degli studenti universitari. Ma soprattutto l’idea dell’università nel cuore del centro storico è stata una risposta al processo di “desertificazione” dopo lo spostamento di importanti funzioni terziarie fuori dalle Mura (Uffici giudiziari ad esempio) e la riduzione dei residenti.

Sempre l’amministrazione Chicchi ha recuperato la Rocca Malatestiana con la convenzione (1999) con la Fondazione Carim, avviato il recupero degli Agostiniani e del Museo. La giunta Chicchi aveva anche approvato un progetto di ricostruzione del Galli, ma questa è un’altra storia. Importante è stata anche la riqualificazione di Piazza Tre Martiri.

La giunta Ravaioli ha realizzato: la Domus del Chirurgo, il Museo della città con l’ala moderna, il completamento del complesso degli Agostiniani, il Fulgor, il Galli e proseguito il piano di realizzazione della cittadella Universitaria.

Inoltre sempre per il centro storico si è provveduto alla realizzazione dei parcheggi Scarpetti ed Italo Flori con la procedura del project financing (il secondo completato) ed il parcheggio metropark della stazione. Importante anche il recupero dell’area dell’ex Macello con la realizzazione del Polo Tecnologico. A tutto ciò vanno aggiunti numerosi interventi di arredo urbano in vie e piazze del centro storico compresa la riqualificazione dell’area della stazione e dell’Arco d’Augusto.

Ma non tiene neanche la critica, sempre a firma di Carlo Andrea Bernabè, che non vi era nel passato una visione complessiva sul centro storico di Rimini.

Ricordo che nel 2010 è stato approvato dal consiglio comunale di Rimini, all’unanimità e con la presenza del Vescovo di Rimini il Piano Strategico della città di Rimini. Nel documento finale vi è la “vision” complessiva della città e del centro storico. Basta leggerlo.

L’altra notizia è lo svincolo tra statale adriatica e statale di San Marino.  Il ministero delle infrastrutture ha approvato il decreto nei giorni scorsi. Il senatore dei 5 Stelle Marco Croatti in un comunicato si rallegrava della firma ed aggiungeva “asset strategici di viabilità per tutta la riviera, anche in chiave turistica. Da troppo tempo i cittadini attendono questi interventi”. Della serie sono arrivato ed ho risolto. Non scherziamo sono 15 anni che se ne discute, 10 anni che i progetti sono pronti. Mancava il finanziamento Anas promesso sin dal 1999.

Tutto questo lo dico per rispetto di chi si è impegnato, negli anni, per raggiungere quei risultati: dirigenti comunali, tecnici, consiglieri comunali che in alcuni casi hanno votato delibere sotto la minaccia di deferimenti alla Corte dei Conti od alla Procura da parte delle minoranze in consiglio comunale. Per rispetto di chi si è impegnato per la realizzazione del Piano Strategico, in modo volontario e disinteressato.

Ma anche per rispetto di una informazione corretta.

E’ possibile che alcuni (pochi o molti) leggano questo mio intervento come il “rosicone” di turno. In realtà mi sono stancato di leggere cose non vere sulla storia amministrativa di Rimini. Ho scelto questo argomento dove i meriti del mio impegno amministrativo sono molto limitati. I meriti vanno ad altri protagonisti ad iniziare dal sindaco Ravaioli e l’assessore di allora Stefano Pivato per le giunte di cui ho fatto parte.

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