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Carim, “costruttivo dialogo coi sindacati”, mentre sulla fusione con Cesena pesa il giudizio Bce

Banca Carim comunica che “In data odierna, in un clima di costruttivo confronto e reciproco ascolto si è aperta la trattativa tra Banca Carim e le Organizzazione Sindacali sul tema di esuberi e di risparmio dei costi”.

“Durante l’incontro – prosegue il comunicato – la Delegazione aziendale ha altresì rappresentato ai Sindacati gli ulteriori interventi di razionalizzazione della rete pianificati al fine di cessare o ridurre l’operatività degli sportelli che non contribuiscono in modo adeguato alla redditività della Banca, recuperando al tempo stesso risorse da dedicare allo sviluppo delle attività maggiormente innovative e a valore aggiunto”.

“Nel corso della trattativa saranno valutati tutti gli strumenti atti a gestire e mitigare le ricadute sociali e sui livelli occupazionali, meglio precisando i risparmi di costo attesi. Il prossimo incontro è previsto per il 1° febbraio 2017”.

Intanto nei giorni scorsi erano nuovamente circolate voci su di una possibile fusione di Carim con la Cassa di Risparmio di Cesena; stara per la verità non agevole. Sul tavolo c’era l’offerta di Crédit Agricole-Cariparma, che comprendeva anche la stremata Carife. C’era o ci sarebbe, perché si trattava, come spiega Repubblica di “offerta non ufficiale, non formalizzata e non vincolante”, ma che comuque sarebbe stata superiore a 200 milioni, metà dei quali al Fondo volontario di tutela dei depositi, che oggi detiene la maggioranza delle azioni di Caricesena, l’altra metà per ricapitalizzare Carim, che, prosegue il quotidiano, “è al limite o forse già al disotto dei ratios patrimoniali stabiliti dalla Bce”.

Ma se il Fondo rilevasse anche Carim e la ricapitalizzasse, per poi fonderla con Cesena, il quadro cambierebbe del tutto l’offerta Cariparma tornerebbe di fatto al mittente.

Su questa ipotesi pesa però il giudizio della Banca centrale europea, perché il Fondo volontario di massima dovrebbe gestire solo le emergenze; la Bce potrebbe porre limiti di tempo all’operazione o addirittura vietarla del tutto.

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