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Carim e le altre diventano un problema per il salvataggio delle banche venete e Mps

Entro la prima metà di luglio, se tutto andrà come dovrebbe andare, la Commissione europea dovrebbe dare il via libera all’operazione di salvataggio del Monte dei Paschi di Siena, mentre già entro il weekend il Governo dovrebbe emanare il decreto che permetterà a Banca Intesa di assorbire Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. In questo modo il fondo Atlante 2 potrebbe intervenire a ripulire i crediti deteriorati di Mps. Se non che, questa operazione, che vale 1,6 miliardi, porterebbe praticamente al prosciugamento del fondo. Ciò significherebbe che non non resterebbe un centesimo per un’altra operazione in cui Atlante 2, assieme al Fondo Interbancario, era chiamato in causa, cioè quella sui crediti deteriorati delle Casse di Risparmio di Rimini, Cesena e San Miniato. Senza l’eliminazione di questo fardello, Cariparma non potrebbe procedere al salvataggio dei tre istituti. Un impegno non esorbitante: in attesa delle diligence in corso, l’importo è stato fin qui stimato in circa 300 milioni. ma sono soldi che vanno comunque trovati e molto in fretta.

Secondo Il Sole 24 Ore, sono allo studio due ipotesi per superare l’ostacolo: “Rivendendo lo schema di base, con un piccolo rabbocco di Atlante 2, oppure – ipotizzava ieri qualche addetto ai lavori, pur teoricamente – ricorrendo allo schema Intesa anche per le tre casse, con il conferimento dei circa 2 miliardi di Npl in una bad bank a carico dello Stato”.

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