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Viserba: tenta la truffa dello specchietto, denunciato dai Carabinieri

È ormai la truffa più utilizzata sulle strade per spillare soldi agli automobilisti inducendoli a pagare una piccola somma per riparare al danno causato all’auto del truffatore, anche se in realtà la rottura delle specchietto non è mai avvenuta.

Si tratta di un trucco relativamente semplice che consiste nel far credere all’automobilista che la sua macchina abbia involontariamente urtato il retrovisore dell’auto di chi sta mettendo in atto la truffa. La vittima sentirà il rumore di un colpo secco molto forte sulla propria carrozzeria, di solito sulla fiancata, (provocato in realtà da una pallina, un bastone, un sasso, ecc…) avendo l’illusione di un urto. Subito dopo entrano in scena il clacson ed i lampeggianti di un auto che invita il malcapitato a fermarsi: da qui la vera e propria recita del truffatore che, dopo aver mostrato il proprio specchietto retrovisore rotto, facendo leva su esorbitanti aumenti del premio assicurativo in caso di mancato accordo, chiede solitamente dai 50 ai 200 euro per risolvere la faccenda senza mettere di mezzo assicurazione o forze dell’ordine, magari anche con l’aiuto di un complice pronto a testimoniare che è andata proprio così. A questo punto la vittima solitamente paga, convinto di aver effettivamente causato il danno.

Ed è proprio questa la tecnica che ha provato ad utilizzare D. F. G., classe 1997, originario di Anzio (RM) ma residente a Noto (SR), già noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti di polizia tra cui si annoverano numerosi episodi analoghi.

Approfittando del considerevole traffico lungo le strade della riviera nel periodo estivo, il giovane ha tentato di porre in essere la truffa ai danni di due donne riminesi che percorrevano la via Emilia in orario di punta. In entrambi i casi, verificatisi mercoledì a distanza di qualche chilometro, il giovane a provato a convincere entrambe di aver rotto lo specchietto della propria autovettura con una manovra azzardata, proponendo di risolvere sul posto la vicenda con una piccola somma di denaro. Ma le donne, non notando sui propri veicoli alcun danno o segno che potesse confermare l’avvenuto sinistro, rifiutavano di elargire denaro senza prima coinvolgere le forze dell’ordine. In entrambi i casi, non appena le donne si mostravano intenzionate a comporre il numero di emergenza 112, il giovane risaliva a bordo della propria autovettura e si allontanava rapidamente.

Recatesi in caserma, le due donne hanno formalizzato denuncia/querela ricostruendo dettagliatamente l’accaduto e fornendo tutti gli elementi necessari per avviare le indagini del caso. I Carabinieri, grazie alla quotidiana presenza sul territorio ed alla conoscenza delle dinamiche criminali dello stesso, sono ben presto risaliti all’autore dei reati deferendolo all’autorità giudiziaria. Sono in corso ulteriori accertamenti al fine di scoprire ulteriori analoghi episodi di cui sia stato autore il giovane e che non siano ancora stati denunciati alle forze dell’ordine.

Si invita la cittadinanza a prestare sempre la massima attenzione , consigliano i Carabinieri nel loro comunicato, ad episodi analoghi da cui ci si può difendere con piccoli accorgimenti validi anche qualora il danno fosse stato effettivamente causato:
– mai lasciarsi convincere a pagare subito in contante;
– insistere per compilare la constatazione amichevole di incidente senza lasciarsi scoraggiare dal fatto che “è solo un piccolo danno”.
Di fronte alla vostra fermezza, chi vi è davanti, se è davvero un truffatore, sceglierà di desistere e di allontanarsi il più in fretta possibile. In questo caso, se potete, annotatevi la targa e segnalatela subito ai Carabinieri contattando il numero di emergenza 112.

Inoltre, consultando il sito www.carabinieri.it, nell’apposita sezione dedicata al cittadino, è possibile reperire tutta una serie di consigli per tutelarsi in situazioni simili.
Infine, in caso di dubbi, non esitate a contattare il numero di emergenza 112 per ricevere immediata assistenza ed i primi consigli del caso.

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