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Carabinieri Rimini: lavoro nero in 8 aziende su 14, il bilancio di un anno

Quattordici le ditte controllate, sospensione dell’attività per 8 di loro che impiegavano in tutto 22 lavoratori in nero. E ancora, accertato l’impiego irregolare di altri 52 lavoratori a fronte di 75 controllati. Recuperati imponibili di contribuzione per oltre 100mila euro: 103.784. E’ l’attività svolta in un anno dal Nucleo Ispettorato Carabinieri del Lavoro di Rimini, per prevenire e reprimere i fenomeni dello sfruttamento del lavoro e di quello sommerso e a verificare il rispetto della normativa sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro.

Controlli rafforzati fra il giugno 2021 e fino a oggi, che hanno consentito di individuare lavoratori in nero, pagamenti in contanti ai lavoratori dipendenti “ai fini della non tracciabilità dei pagamenti delle retribuzioni”, infedeli registrazioni sul libro unico del lavoro, mancata concessione del riposo settimanale e superamento dei prescritti orari di lavoro. E poi il mancato versamento contributivo, le inadempienze in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro “quali omessa formazione/informazione sulla sicurezza dei lavoratori”, omessa valutazione dei rischi aziendali, omessa redazione del Piano di Emergenza ed Evacuazione.

E l’Arma riepiloga i casi più eclatanti.

Chiuse 4 ditte di Riccione, di cui 2 al Marano, gestite da imprenditori italiani e stranieri, dove erano stati trovati 14 lavoratori in nero, infedeli registrazioni sui Libri Unici del Lavoro, superamento della durata massima dell’orario di lavoro, mancata concessione del riposo settimanale e e pgamenti “nel pugno”. Elevate sanzioni amministrative per un totale di oltre euro 87.000 euro.

Chiusa una ditta di Rimini gestita da imprenditore straniero: qui un lavoratore in nero, infedeli registrazioni sui Libri Unici del Lavoro, paghe in contanti, orari di lavoro sforati e niente riposo settimanale. 50.000.000 euro di sanzioni amministrative.

Controllate onoltre 5 ditte di Rimini, una di Cattolica e una di Misano Adriatico, trivando infedeli registrazioni, omessa comunicazione di inizio di prestazione lavorativa, omessa denuncia collaboratori familiari e modalità di pagamento in contanti; sanzioni amministrative per un totale di oltre euro 128.000,00 euro.

Chiusa una ditta della bassa Valconca, gestita da imprenditore italiano, con 6 lavoratori in nero, infedeli registrazioni sui Libri Unici del Lavoro e retribuzione in contanti. Sanzioni amministrative per un totale di oltre euro 35.000 euro.

Chiusa una ditta di Verucchio, gestita da un italiano, con un dipendente in nero e paghe pure. Sanzioni amministrative per un totale di oltre euro 8.200 euro.

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