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I Carabinieri: al Marano così non va. E ai cittadini: “Usate meno Facebook e fate più denunce”

Signori abbiamo un problema. E si chiama Marano. E’ questo il messaggio forte chiaro che i Carabinieri hanno lanciato nel tracciare il consuntivo dell’enorme mole di lavoro svolto durante il weekend della Notte Rosa. Risultati soddisfacenti ovunque, con la Valmarecchia dove addirittura si è riusciti ad azzerare i furti nelle abitazioni, nonostante in tantissimi le avessero lasciate vuote per riversarsi sula costa. Ma in quella zona ai confini di Riccione no, lì così non va.

Cinque locali a ingresso libero hanno attirato almeno 3 mila persone a notte, fino alle prime luci dell’alba.” E’ il capitano Marco Califano, comandante della compagnia dei Carabinieri della Perla, a descrivere la situazione che si è creata:  Una concentrazione di persone e relative automobili parcheggiate che hanno reso il nostro lavoro non facile. E questo nonostante siano state chiamate di rinforzo ben 10 pattuglie, almeno 40 militari oltre a quelli già in servizio, lasciando però sguarnite tutte le stazioni dell’entroterra. E’ evidente che non può funzionare così ed è quanto abbiamo riferito in Questura, avanzando le nostre proposte”. E questa stessa mattina il Questore ha convocato una riunione sul tema.

Il riferimento normativo è l’articolo 100 del Tulps (testo unico legge di pubblica sicurezza) che consente al Questore di sospendere in via cautelare la licenza di quegli esercizi dove si siano verificati “tumulti o gravi disordini”, oppure “qualora il locale sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose” o, comunque, se il comportamento costituisca “un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini”.

Il problema principale evidenziato dai Carabinieri è innanzi tutto la delimitazione di un’area aperta, dove masse di persone arrivano da ogni parte rendendo difficoltosi sia i controlli che gli interventi. Non accade ogni fine settimana, ma solo in occasioni grandi eventi come nel caso della Notte Rosa. Ma per il futuro qualcosa andrà fatto, a iniziare dal prossimo ferragosto.

Riguardo i numeri, su 20 arresti e 41 denunce in tutto il territorio provinciale, ben 12 arresti e 5 denunce sono avvenuti nella zona sud, proprio quella di competenza della compagnia di Riccione. Fra i reati c’è di tutto: furto, rapina, spaccio, estorsione (telefoni e portafogli rubati per  quali era stato richiesto il “riscatto”) e perfino l’episodio di Misano, con il lavapiatti che ha dato in escandescenze armato di machete sostenendo di sentire voci e vedere luci.

Nell’ambito di Rimini, su 36 denunce, 15 sono state nei confronti di ubriachi alla guida. Molto ubriachi, come nel caso del ragazzo riminese con tasso alcolemico superiore al 2% che aveva scambiato le rotatorie di Miramare per le curve di Silverstone, con tanto di derapate e gomme fumanti: per lui anche il sequestro del mezzo.

21 denunce poi nei confronti dei pallinari, di cui sono state individuate e bloccate ben quattro batterie. Quasi tutti romeni e per lo più incensurati, si sono però visti contestare non il consueto reato di truffa ma il più grave “esercizio abusivo di gioco e scommesse”, che comporta pene da 6 mesi a 3 anni.

Fra gli arresti, l’ultimo in ordine di tempo quello di due milanesi, di 34 e 22 anni, che avevano tentato di sfondare a sassate la porta a vetri di un ristorante di Miramare per entrare a rubare. All’arrivo dei Carabinieri, chiamati da un testimone, i due hanno fatto gli gnorri, uno fingendo anche di dormire per terra. Ma le immagini delle telecamere li hanno incastrati.

Complessivamente, i Carabinieri hanno messo in campo circa 300 militari in 150 pattuglie, che sono rimasti impegnati per 72 ore consecutive, con oltre 1.100 persone controllate. “Ha funzionato – sottolinea la comandante della stazione di Novafeltria, capitano Silvia Guerrini – quello che noi chiamiamo il sistema della ‘cinturazione’, grazie anche al 23% in più di personale di cui abbiamo potuto disporre”. Fino a ottenere, come detto, che nell’entrotrerra non fosse commesso nemmeno un furto.

Ma il capitano ha anche voluto lanciare un appello ai cittadini: “Usate meno Facebook e fate più denunce. Accade perfino che qualcuno scriva un post per lamentarsi di essere stato derubato e poi non venga nemmeno a dircelo. Oppure anche messaggi allarmistici, come su arresti mai effettuati. Quindi lo ripetiamo: venite in caserma, non è vero che le denunce non servono. Anche la semplice segnalazione che al momento pare non porti a niente è per noi utile alle indagini e comunque a monitorare la situazione, anche a livello centrale, per poi prendere provvedimenti”.

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