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Canile Rimini. Le associazioni chiedono chiarimenti a Comune a Asl per il decesso di due cani giovani

 

Leone era un pitbull di tre anni, entrato in canile il 5 marzo come rinuncia di proprietà e qui deceduto il 29 dello stesso mese. Secondo il proprietario non aveva problemi di salute, ma comunque non è stata fatta nessuna autopsia.

Giotto invece era un maremmano, anche lui giovane, anche lui rinuncia di proprietà perché aggressivo: entrato in canile il 3 luglio dopo essere stato sedato con una pistola narcotizzante, è stato immediatamente sottoposto a intervento di sterilizzazione e alloggiato poi in un box esterno, dove è stato trovato morto il 5 luglio.

Due cani apparentemente sani, giovani, ritenuti dai proprietari “aggressivi” e per questo motivo entrati in canile, sottoposti quasi immediatamente a interventi chirurgici, morti a pochi giorni dal loro ingresso in struttura.

Le associazioni DnA, Enpa, Anpana e Animal Freedom non ci stanno e interpellano il sindaco Andrea Gnassi, l’assessore Jamil Sadegholvaad, il dott. Roberto Angelini (Ausl) e la dott.ssa Roberta Mazza per avere chiarimenti. A loro è stata inviata, il giorno 11, formale richiesta di indagini in merito ai due decessi, con particolare interesse alle procedure di cattura, alla valutazione comportamentale – prima dell’ingresso in canile – dei cani rinuncia di proprietà con problematiche comportamentali e alla valutazione delle loro condizioni fisiche. È stata chiesta altresì copia delle schede sanitarie e comportamentali dei cani deceduti in Canile a Rimini dell’anno 2019, dell’anno 2018, dell’anno 2017 oltre che copia delle procedure sanitarie concordate al momento del rilascio dell’autorizzazione sanitaria.

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