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Camera Commercio. Per Rimini lieve crescita ma valore aggiunto più basso della regione

Gli scenari previsionali aggiornati ad aprile, presentano per quasi tutti gli indicatori valori leggermente migliori di quelli rilasciati a gennaio 2023, fanno eccezione il tasso di occupazione e l’export, entrambi comunque in crescita con un ritmo superiore a quello regionale e nazionale, così come l’aumento del reddito disponibile delle famiglie commenta Carlo Battistini, presidente della Camera di commercio della Romagna . Per il 2023, il lieve incremento del valore aggiunto, sostanzialmente in linea col dato regionale e nazionale, beneficia dell’aumento della ricchezza prodotta dalle costruzioni e dai servizi. La produttività, cioè il valore aggiunto per occupato, invece, resta su valori nettamente inferiori alla media nazionale e soprattutto a quella regionale. A livello nazionale, in questi primi mesi del 2023, si registra un trend favorevole per l’economia italiana con il PIL che è andato meglio di quanto previsto. L’inflazione dei prezzi al consumo, invece, dopo un lieve calo, ad aprile mostra un rialzo dello 0,5% su base mensile e dell’8,3% su base annua. Lo scenario conferma quindi che ci sono motivi di ottimismo, grazie soprattutto alla capacità di resistenza e reazione del nostro sistema imprenditoriale, come ho più volte sottolineato, ma occorre mantenere una certa cautela: la situazione è complessa e gli scenari globali rendono le previsioni particolarmente difficili”.

I dati previsionali 2023 – Romagna – Forlì-Cesena e Rimini

I dati previsionali per il 2023 (Scenari Prometeia, gennaio 2023) per il territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) rilevano un incremento del valore aggiunto pari allo 0,8% (in termini reali, a prezzi costanti anno 2015), leggermente migliore del lieve aumento previsto lo scorso gennaio (+0,5%), in linea col dato regionale (+0,9%) e nazionale (+0,8%); una variazione comunque inferiore a quella stimata per il 2022 (+4,0%) come accade del resto in tutti i livelli territoriali.

A livello settoriale, per l’anno in corso, si stima una crescita della ricchezza prodotta nelle costruzioni (+1,8%) e nei servizi (+0,9%) e stabilità nel manifatturiero (-0,1%) e nell’agricoltura (-0,2%).

Anche l’export per il 2023 è previsto in crescita (+3,1%) (sempre in termini reali, a prezzi 2015), con una variazione più cauta rispetto a quella stimata in precedenza (+3,9%), maggiore dell’incremento regionale (+2,5%) e nazionale (+1,7%); il 2022 si chiude con una stima del +2,0%.

Previsto in aumento anche il reddito delle famiglie (+5,3%, rispetto al precedente +3,0%), elaborato a prezzi correnti, con un trend superiore a quello regionale (+5,0%) e nazionale (+4,4%); dal canto suo, il valore aggiunto per abitante, pari a 28.500 euro (a prezzi reali, come il totale), nel 2023, si prevede superiore a quello dell’Italia (27.100 euro) ma più contenuto rispetto a quello dell’Emilia-Romagna (33.200 euro).

Sul fronte del mercato del lavoro, il territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini), nel 2023, sarà caratterizzato da tassi di attività e di occupazione (rispettivamente, 72,7% e 68,8%) migliori del contesto nazionale (nell’ordine, 66,2% e 61,0%) ma peggiori dello scenario regionale (74,0% e 70,5%); stesso discorso per il tasso di disoccupazione previsto (5,4%), in aumento rispetto a quello 2022 (5,1%) confrontabile con quello Emilia-Romagna (4,7%) e Italia (7,8%).

La produttività per addetto (63.700 euro), infine, è stimata, per il 2023, ancora inferiore ai territori di riferimento (72.600 euro in Emilia-Romagna, 68.300 euro in Italia).

Lo scenario previsionale per la provincia di Rimini

I dati previsionali per il 2023 (Scenari Prometeia, aprile 2023) per la provincia di Rimini rilevano un modesto incremento del valore aggiunto pari allo 0,7% (in termini reali, a prezzi costanti anno 2015), diversamente dal lieve aumento previsto lo scorso gennaio (+0,5%), in linea col dato regionale (+0,9%) e nazionale (+0,8%); variazione inferiore a quella stimata per il 2022 (+4,0%) come accade del resto in tutti i livelli territoriali.

A livello settoriale, per l’anno in corso, si stima una crescita della ricchezza prodotta nell’agricoltura (+1,2%), nelle costruzioni (+1,1%) e nei servizi (+0,9%) e una modesta diminuzione nel manifatturiero (-0,7%).

Anche l’export per il 2023 è previsto in crescita (+1,8%) (sempre in termini reali, a prezzi 2015), con una variazione più cauta rispetto a quella stimata in precedenza (+2,5%), in misura lievemente inferiore a quella regionale (+2,5%) ma in linea con il dato nazionale (+1,7%); in tale contesto, il 2022 si dovrebbe chiudere con un +4,4%.

Stimato in aumento anche il reddito delle famiglie (+5,1%, rispetto al precedente +2,6%), elaborato a prezzi correnti, con un trend in linea con quello regionale (+5,0%) e superiore a quello nazionale (+4,4%); dal canto suo, il valore aggiunto per abitante, pari a 26.200 euro (a prezzi reali, come il totale), nel 2023, è stimato più basso sia di quello dell’Emilia-Romagna (33.200 euro) sia del dato Italia (27.100 euro).

Per ciò che riguarda il mercato del lavoro, la provincia di Rimini, nel 2023, avrà tassi di attività e di occupazione (rispettivamente, 70,7% e 65,9%) migliori del contesto nazionale (nell’ordine, 66,2% e 61,0%) ma peggiori dello scenario regionale (74,0% e 70,5%); stesso discorso per il tasso di disoccupazione previsto (6,7%), leggermente più alto di quello atteso nel 2022 (6,5%) confrontabile con Emilia-Romagna (4,7%) e Italia(7,8%).

La produttività per addetto (60.600 euro), infine, è stimata, per il 2023, ancora inferiore ai territori di riferimento (72.600 euro in Emilia-Romagna, 68.300 euro in Italia).

 

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