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Caldo torrido, vola l’industria dell’ombra: +10% per le attrezzature balneari

Sorriso a trentadue denti per i titolari degli ombrellifici, che da noi non sono i produttori di ombrelli da pioggia, tutt’altro. Complice degli ottimi risultati, il grande caldo, che quest’estate ha giocato in anticipo. Per le aziende della riviera che producono attrezzature da mare, dagli ombrelloni, ai lettini, alle sdraio, ai tavolini, l’afa si è rivelata infatti un’ottima alleata nel business.

Rispetto alla scorsa stagione le imprese del settore hanno registrato un incremento delle vendita del circa 10%. In parallelo alle lamentele e agli allarmismi climatici, determinati da un’impennata della colonna di mercurio, è esploso così anche il commercio degli allestimenti balneari. Una vera e propria rincorsa ai lidi che ha spinto i bagnini a rinnovare le vecchie sdraio o a riempire la battigia di qualche fila in più.

“Abbiamo rilevato un aumento delle vendita che ruota attorno al 10% – spiega Giorgio Selva, l’imprenditore cattolichino della storica azienda ‘Tessitura Selva’ con sede a San Giovanni in Marignano, che aggiunge – Il trend è stato molto positivo in tutta la nazione, non solo nel riminese. Sicuramente le temperature hanno giocato un ruolo importante. La stagione è cominciata molto presto, già nei primi di maggio abbiamo assistito a giornate di caldo bollente. La bella stagione ha fatto sì che i titolari delle spiagge fossero praticamente costretti a cambiare le vecchie attrezzature oppure ad acquistarne delle nuove, in modo da accontentare tutte le richieste”.

Ma l’ondata di caldo africano rappresenta solo una parentesi. E per quanto riguarda l’andamento vendite dei prossimo anni è ancora tutto velato  dall’incognita e nell’incertezza.

“Fino a quando il governo – prosegue Selvanon andrà a definire che cosa succederà con la direttiva Bolkestein (l’atto approvato dalla Commissione europea nel 2006 che intende favorire la libera circolazione dei servizi e l’abbattimento delle barriere tra i vari paesi, di cui una parte riguarda l’obbligo di messa al bando delle concessioni in scadenza di spazi pubblici e beni demaniali, ndr) ci sarà un grosso freno degli investimenti.Se la politica opererà al fine di dare delle sicurezze ai bagnini, allora questo trend potrà continuare. Ma, al momento, per chi ha concessioni demaniali non ci sono garanzie, e c’è una certa riluttanza nel fare investimenti a lungo termine. Il prossimo anno dunque potrebbe rivelarsi migliore o peggiore. Non abbiamo elementi per prevederlo.”

Ma intanto godiamoci il sole e la spiaggia.

Benedetta Cicognani

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