Il cadavere decomposto ed irriconoscibile che era stato trovato il 7 settembre scorso in un fosso di San Giovanni in Marignano ora ha un nome.
Gli inquirenti hanno confermato le dichiarazioni di alcuni pakistani che dopo alcuni giorni si sono presentati dai Carabinieri di Riccione segnalando la scomparsa di un loro connazionale. Uno di loro aveva detto di essere certo che il corpo era quello di suo figlio e si è reso disponibile a fornire un campione del proprio dna per poter facilitare il lavoro degli inquirenti.
Soltanto nei giorni scorsi l’esame del Dna ha confermato che si tratta proprio di suo figlio. Entrambi vivevano in Grecia a distanza di qualche centinaia di chilometri. Il ragazzo faceva il pastore ma stanco di quella vita aveva deciso di cercare fortuna in Italia. Hussain Maalik, questo il nome del ragazzo di 26 anni parte dalla Grecia qualche settimana prima del ritrovamento del corpo nascosto nel cassone di un camion.
Gli inquirenti ora hanno un nome su cui lavorare e poter ricostruire cosa sia successo durante il tragitto. Il ragazzo pakistano potrebbe essere morto per soffocamento oppure di stenti. Gli inquirenti stanno anche cercando di capire dove era diretto il ragazzo e se aveva dei contati con al tri trafficanti di uomini in Italia.