Guerlin Butungu (nella foto) rischia il giudizio immediato per una rapina avvenuta il 25 agosto ai danni di due ragazzi di Bologna sul lungomare di Rimini verso l’1.30. L’aggressione sarebbe avvenuta ad opera dello stesso branco che poche ore dopo avrebbe assalito a Miramare la coppia polacca e poi la transessuale peruviana. Butungu, quindi, oltre aver capeggiato lo stupro della turista polacca e il pestaggio dell’amico di lei e quindi l’ulteriore violenza alla transessuale, avrebbe anche guidato la rapina ai danni di due ragazzi ,che ora saranno chiamati a riconoscere il quartetto.
I due bolognesi, 19 e 20 anni, passeggiavano sul lungomare fra i bagni 20 e 24, quando sono stati circondati da quattro individui; il 19 enne è stato rapinato del telefonino, come loro stessi hanno denunciato il giorno successivo alle forze dell’ordine, fornendo descrizioni dei quattro che poi sarebbero corrisposte a quelle ricostruite dalle vittime delle successive violenze.
Al momento dell’arresto, Butungu è stato trovato in possesso dello stesso modello di telefono di cui il ragazzo bolognese ha denunciato la rapina. Se il telefono è effettivamente il medesimo e i ragazzi riconosceranno il loro aggressore con certezza, per il ventenne congolese potrebbe scattare il giudizio immediato per rapina aggravata dall’essersi essersi avvalso di minori.
Intanto la transessuale peruviana, intervistata da Matrix, ha annunciato di voler essere in aula al momento del processo contro il “branco”: “Voglio guardarli in faccia tutti e quattro. Ho fatto tutto quello che potevo per aiutare la polizia. Ora aspetto la sentenza e la pena più alta. Anche se mi dispiace per i ragazzini, perché sono stati manipolati dal più grande, dal congolese. Finiscono in cella così piccoli: che brutta modo per cominciare una vita!”.
“Penso che i genitori di questi ragazzini non sono di grande esempio – ha aggiunto la peruviana – cosa fa un ragazzino di 14 anni in giro fino alle cinque di mattina?”. E sulle polemiche politiche scatenate dagli stupri di Rimini, ha commentato: “Non possono prendersela con tutti gli stranieri”.