La storia remota racconta di 25 miliardi di lire messi a bilancio dall’Anas fra il 1995 e il ‘96 per eliminare i cosiddetti “buchi neri” della Statale 16 a Rimini. Ovvero, gli incroci della nuova circonvallazione, regolati da semafori e supplizio degli utenti della strada: code in terminabili ogni giorno e in ogni stagione, inquinamento e crisi di nervi. Ma quel che è peggio, anche una tragica sequenza di incidenti, non di rado mortali.
Come accade sovente in Italia, quei soldi si sono rivelati del tutto virtuali, mai messi davvero a regime. In questi vent’anni ogni “buco nero” ha in realtà vissuto una storia a sé.
L’Anas ha realizzato solo le rotatorie di via Tolemaide e dello stadio del baseball. Quelle di via Covignano e via della Fiera si devono alla Società Autostrade, in concomitanza con la realizzazione della terza corsia A 14. Le grandi rotonde “delle Befane” e di via Varisco sono arrivate con la costruzione dell’ipermercato come oneri di urbanizzzazione. E il Comune di Rimini si è pagato da sé il raccordo di Fiabilandia.
Restano però in sospeso i due buchi più neri di tutti: gli incroci della SS 16 con la superstrada di San Marino e quello con le vie per Montescudo e Coriano.
Il Comune di Rimini ha riaperto il confronto con gli enti interessati nel 2011; nel 2013 è stato siglato un “patto” con Regione, Anas e Società Autostrade; a fine 2015 si sperava che entro la primavera di quest’anno si potesse arrivare al dunque.
A che punto siamo oggi?
«I progetti per la realizzazione delle rotonde sono già stati realizzati – spiega Daniele Fabbri, Dirigente ai lavori Pubblici del Comune di Rimini – ma la competenza per l’approvazione finale spetta al Ministero dei Trasporti. Noi come Comune di Rimini partecipiamo al tavolo della conferenza dei servizi e il nostro compito è quello di dare adesione al progetto. Il nostro “sì” è già arrivato da tempo in conferenza. Bisogna solo attendere. Tra pochi mesi dovrebbe arrivare l’approvazione dal Ministero e così potranno finalmente iniziare i lavori. Speriamo entro la fine dell’autunno».
Tecnicamente, si è trattato di progetti molto complessi. In entrambe le rotatorie dovrà infatti confluire un elevato numero di strade laterali e quindi le dimensioni dovranno essere tali da consentire accessi senza ingorghi e inneschi distanti l’uno dall’altro, per evitare incidenti.
A questi interventi si affiancheranno anche sottopassi ciclopedonali, indispensabili agli abitanti di quartieri come la Grotta Rossa e il Villaggio Primo Maggio per ‘scavalcare’ la statale. I percorsi per bici e pedoni andranno a raccordarsi con il parco Cervi, creando così un anello senza auto arriverà fino al mare.
«Qualcuno ci chiama la “Giunta delle rotonde», commenta sorridendo l’Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Rimini Jamil Sadeegholvaad. Che prosegue :«Di certo confermiamo l’obiettivo di arrivare a zero semafori su tutta Rimini, completando l’asse Filadritto, ormai conosciuto da tutti, che va dalla Fiera a Miramare». E anche i semafori di Via Pascoli e via Rimembranze hanno il tempo contato.
«Le rotonde però – aggiunge l’Assessore – non fanno sparire di punto in bianco il traffico. Nelle ore di punta si creano inevitabilmente delle file nelle strade, ma nell’arco delle 24 ore il traffico sarà oggettivamente più fluido».