Cerca
Home > Ultima ora > Bracconaggio ittico: approvata oggi una nuova legge a tutela della fauna e dei pescatori

Bracconaggio ittico: approvata oggi una nuova legge a tutela della fauna e dei pescatori

Rafforzamento della vigilanza ed inasprimento delle sanzioni contro la pesca di frodo, con multe che possono arrivare sino a 12.000 euro; valorizzazione del ruolo dell’associazionismo; snellimento burocratico: sono i capisaldi della nuova legge per la “tutela della fauna ittica e dell’ecosistema acquatico e per la disciplina della pesca, dall’acquacoltura e delle attività connesse nelle acque interne”, che modifica la precedente legge del 2012, approvata questa mattina dall’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Un provvedimento frutto di un ampio confronto 

“Dopo un lungo e proficuo confronto tra i vari gruppi politici all’interno all’Assemblea e con i rappresentanti delle associazioni della pesca sportiva e professionale, degli ambientalisti e delle altre categorie- ha commentato con soddisfazione l’assessore regionale all’Agricoltura, caccia e pesca, Simona Caselli – va finalmente in porto un provvedimento fortemente voluto dalla Giunta regionale che, oltre a prevedere interventi di armonizzazione delle procedure e di semplificazione amministrativa, introduce nuove e più severe misure per contrastare in maniera ancora più efficace il bracconaggio ittico”.

Si tratta di bande criminali provenienti soprattutto dall’Europa dell’Est che praticano la pesca di frodo nelle acque interne con metodi illegali violenti e altamente impattanti, come l’uso di ordigni esplosivi, scariche elettriche e reti di enormi dimensioni. “Con il rafforzamento delle misure repressive contenute nella nuova legge- prosegue Caselli– puntiamo ed estirpare un fenomeno malavitoso che sta provocando il progressivo depauperamento del patrimonio ittico dei nostri corsi d’acqua, specialmente nel Ferrarese, con grave danno per l’intero l’ecosistema”.

Le misure per contrastare la pesca di frodo 

Il testo legislativo approvato dall’Assemblea sancisce il divieto di pesca notturna con le reti e di trasporto del pesce per mettere fine alle sempre più frequenti razzie compiute nottetempo da bande di criminali ben organizzate.  Sempre in quest’ottica d’ora in poi sarà vietato anche il trasporto, lo scambio e la vendita di pesci, anfibi e crostacei autoctoni di acqua dolce vivi, esclusa l’anguilla: una misura introdotta per cercare di stroncare un’altra attività illecita in preoccupante crescita, vale a dire il saccheggio di specie pregiate che finiscono spesso per alimentare il mercato clandestino del pesce d’acqua dolce e che vanno ad incrementare la popolazione ittica dei laghetti di pesca sportiva. I trasgressori rischiano punizioni esemplari, con sanzioni che nei casi più gravi comportano il pagamento di un’ammenda fino a 12.000 euro. Come sanzione accessoria è poi previsto il sequestro del pescato e delle attrezzature utilizzate per mettere a segno le sempre più frequenti ruberie, nonché dei mezzi di trasporto e delle eventuali imbarcazioni utilizzate dai bracconieri.

Snellite le procedure amminstrative    

Accanto al rafforzamento dell’apparato sanzionatorio la nuova legge intende valorizzare il ruolo dell’associazionismo tra pescatori, sia a scopo ricreativo che professionale, prevedendo la partecipazione dei loro rappresentanti ai tavoli di concertazione provinciali e locali e un maggiore coinvolgimento nelle attività gestionali, come nel caso dei ripopolamenti. In arrivo anche un significativo taglio agli adempimenti burocratici, ad esempio con l’eliminazione dell’obbligo del tesserino per la pesca alla trota nei torrenti di montagna per chi sceglie di ributtare subito in acqua il pesce catturato con la lenza. Per i pescatori di professione sparisce l’autorizzazione regionale all’esercizio dell’allevamento ittico e tutto viene ricompreso nell’autorizzazione sanitaria. Entro la prossima estate la Giunta regionale dovrà aggiornare il regolamento di attuazione della legge, che definirà nel dettaglio i periodi di cattura delle diverse specie ittiche, i criteri e le modalità di svolgimento della pesca, con particolare riferimento a quella professionale, oltre a fissare i limiti quantitativi giornalieri per ciascun pescatore e le taglie minime consentite per le varie specie.

Il provvedimento, di iniziativa della Giunta di Viale Aldo Moro, adegua la legislazione regionale in materia al nuovo assetto istituzionale introdotto con la legge n. 13/2015, che ha assegnato alla Regione le funzioni di programmazione, pianificazione e anche quelle meramente amministrative, lasciando alla competenza delle Province e della Città metropolitana di Bologna le attività di controllo, vigilanza e l’applicazione delle sanzioni. (G. Ma.)

Di seguito, il commento, a proposito dell’approvazione della legge, da parte di Giorgio Pruccoli, relatore della legge e membro del PD.

“Al centro della nuova legge, che va ad integrare quella di riferimento del settore, ovvero la n. 11/2012, c’è il contrasto al bracconaggio ittico: un fenomeno dilagante lungo l’asse del Po e ora anche in alcune aree della Romagna. Per arginarlo – dichiara Giorgio Pruccoli, relatore della legge – considerato che siamo di fronte a gruppi spesso organizzati e particolarmente aggressivi, abbiamo notevolmente inasprito le sanzioni: sia dal punto di vista pecuniario, sia prevedendo la confisca e il sequestro del pescato, dei natanti e anche dei veicoli utilizzati per trasportare il pesce ottenuto abusivamente, fino al sequestro della licenza di pesca”.

“Modificati e resi ancora più stringenti anche alcuni divieti: penso innanzitutto al divieto di pescare e di trasportare pesce dal tramonto all’alba, qualora non si sia in possesso di adeguata documentazione giustificativa. – prosegue Pruccoli – Alla legge seguiranno in tempi stretti un regolamento di attuazione a cura della Giunta regionale e la redazione del Piano ittico regionale oltre ad altri più specifici come il Piano di gestione dell’anguilla”.

“Questa legge – conclude il consigliere Pruccoli – è il frutto di un lavoro congiunto che i gruppi di maggioranza e di opposizione hanno portato avanti insieme, con il supporto delle associazioni piscatorie, dei funzionari dell’assessorato e di coloro che sono preposti al controllo e alla vigilanza sul territorio. A tutti va il mio ringraziamento. L’auspicio è che i risultati per contrastare la pesca di frodo arrivino in fretta”.

Ultimi Articoli

Scroll Up