Arrestato nel pomeriggio del 21 giugno dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Rimini per il reato di maltrattamenti ai danni dell’attuale compagna, 30enne. Lui è un 37enne riminese, esponente di una nota famiglia residente in città.
Stando alle indagini sarebbero emersi numerosi episodi di aggressioni verbali – nel corso delle quali l’uomo ha insultato la compagna al solo fine di sminuirla e soggiogarla psicologicamente – e fisiche, a causa delle quali la donna ha riportato lesioni di una certa gravità: ferite, inferte sia a forza di pugni (sullo zigomo) che – addirittura – con un coccio di vetro, ad un dito. Stando a quanto emerso le violenze erano spesso perpetrate dall’uomo sotto l’effetto di alcol e sostanze stupefacenti, sarebbero iniziate circa due anni fa sin dagli albori della loro relazione in alcuni di questi casi, pur essendovi stato un intervento da parte dei poliziotti delle Volanti, la vittima ha sempre dichiarato di non voler procedere nei confronti del compagno ed anzi, dopo un breve periodo di lontananza trascorso ogni volta a casa dei genitori, è sempre tornata a vivere con lui.
Nello specifico l’uomo avrebbe iniziato a picchiare la compagna nell’agosto del 2021. In un’occasione dopo averla presa pugni l’ha fatta anche rovinare a terra facendole sbattere il capo sul pavimento. A portare tutto agli occhi degli inquirenti – comprese le fotografie del volto tumefatto – il padre della donna. In un primo momento la Procura aveva archiviato tutto dopo che la giovane aveva raccontato che i litigi erano terminati. Poi, a inizio, anno una nuova segnalazione da parte del genitore ha dato impulso alle indagini. A collaborare anche l’ex del trentasettenne che ha confermato che l’uomo aveva una natura e un’indole violente.
Dopo essere stato rintracciato presso la propria abitazione, quindi, al termine degli atti di rito l’uomo è stato tradotto in carcere. L’uomo deve già rispondere del reato di spaccio e favoreggiamento alla prostituzione per alcune vicende legate ad un noto night club della città.