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Ma il boom del turismo italiano non potrà sempre contare sulla paura

In questi giorni sono arrivati i dati turistici, Istat, dei primi sei mesi del 2017.

Un andamento positivo a livello locale, come ampiamente riportato da tutti.
La provincia di Rimini ha fatto registrare nel primo semestre del 2017 oltre 5 milioni di pernottamenti (5.010.645) con un più 8,5% sull’anno precedente. Gli arrivi sono stati 1.462.257 e in questo caso l’aumento è dell’11,2%.

Questi dati sono in linea con l’andamento nazionale. A fotografare il trend è il Barometro del Turismo, il rapporto realizzato da Federalberghi con l’Ente Bilaterale Nazionale Turismo, secondo il quale le presenze complessive nelle 33.163 strutture alberghiere del Paese sono aumentate del 7,3%.

L’instabilità politica di molte tra le destinazioni turistiche competitor ha fatto aumentare l’indice di gradimento dell’Italia sia tra gli italiani sia tra gli stranieri: i pernottamenti degli italiani sono cresciuti infatti del 6,3% e quelli degli stranieri dell’8,1%.

Positivi anche i dati della spesa turistica: nel solo mese di aprile i visitatori internazionali hanno speso in Italia 2,8 miliardi di euro (+8% rispetto allo stesso mese del 2016), e poiché gli italiani hanno speso all’estero 1,7 miliardi, la bilancia dei pagamenti turistici ottiene quindi un saldo netto positivo di oltre un miliardo di euro, con un aumento del 7,9%.

A spingere gli arrivi stranieri in Italia quest’anno è anche la percezione di maggiore sicurezza rispetto ai concorrenti tradizionali, ma a restare in patria sono anche gli italiani.

Infatti i drammatici episodi di terrorismo internazionale hanno condizionato la scelta delle vacanze di quasi quattro italiani su dieci (38%), almeno secondo l’analisi Coldiretti/Ixe.

Una misura dell’intensità degli attacchi terroristici è offerta da un indice elaborato dall’Institute for Economics and Peace. Tale indice, denominato Terrorism index score, misura sinteticamente il numero di attacchi che hanno coinvolto civili, causando morti e/o feriti, e che hanno provocato danni alle proprietà.

schermata-2017-07-28-alle-14-31-29Terrorism index score dei principali Paesi europei

Il Terrorism index score mostra proprio una tendenza crescente in Francia e nel Regno Unito, mentre in Italia è sostanzialmente stabile sui livelli del 2012 e in Spagna è in diminuzione. A livello assoluto l’indice è pari, secondo le statistiche relative al 2016, a 5,6 punti in Francia, 5,1 nel Regno Unito, 2,4 in Italia e 1,2 in Spagna.

È comprensibile, dunque, pensare che quando, sperabilmente, la lotta e la prevenzione degli attacchi terroristici farà maggiori passi avanti in tutta l’Europa, mete turistiche come Parigi e Londra torneranno a far sentire più forte la loro concorrenza. Per non parlare di tradizionali mete turistiche del Mediterraneo, tutte dirette concorrenti dell’Italia, oggi pesantemente penalizzate dai fatti di cronaca.

Mappa del turismo a rischio pubblicata dal periodico spagnolo La Patilla

Mappa del turismo a rischio nel Mediterraneo pubblicata dal periodico spagnolo La Patilla

A ciò si aggiunga l’aumento, in Italia, delle cosiddette vacanze mordi-e-fuggi, la tipologia di turismo che apporta meno benefici alla crescita economica. È infatti diminuita sia la spesa media per turista straniero (425 euro nel 2016, contro i 436 euro dell’anno precedente, variazione del -2,5%) sia il numero medio di pernottamenti (in media da 4 a 3,9 giorni).

Anche queste constatazioni, insieme a molte altre, approfittando del momento favorevole dovrebbero indurre ad accelerare gli sforzi per il miglioramento dell’offerta turistica italiana e del nostro territorio.

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